Ecco chi controllerà le leggi di spesa di Renzi

Sergio De Nardis, capo economista della società di ricarca Nomisma, sarà il prossimo direttore dell’area macroeconomica dell’Ufficio Parlamentare di Bilancio. Una nomina, sulla quale il presidente dell'organismo Giuseppe Pisauro ha avuto l'ultima parola, che rientra all’interno di una partita a scacchi piuttosto complicata che riguarda alcune tra le poltrone più importanti del mondo della finanza pubblica. Ma andiamo con ordine.

De Nardis è stato chiamato in Nomisma dall’ex presidente della società Pietro Modiano, che ora guida la Sea, società che controlla gli aeroporti lombardi di Linate e Malpensa ed è indicato come prossimo presidente del Monte dei Paschi di Siena. De Nardis è stato scelto da Modiano per le sue solidissime capacità al punto che i suoi commenti sui dati macroeconomici sono rapidamente diventati un must read del mondo politico ed economico italiano.

All’Ufficio Parlamentare di Bilancio De Nardis avrà un compito molto delicato e che lo sottoporrà a tensioni non da poco. L’Ufficio è stato istituito nel 2014 in seguito alla riforma costituzionale che ha inserito il cosiddetto “pareggio di bilancio” (in realtà l’articolo 81 parla di “equilibrio i bilancio”) ed ha il compito di vagliare tutte le leggi di spesa del governo verificando che esse rispettino il dettato della Carta. Resta ancora in alto mare un’altra importante nomina, quella di capo economista del ministero dell’Economia, poltrona per la quale De Nardis era uno dei più autorevoli candidati, rimasta vacante dopo le dimissioni di Lorenzo Codogno all'inizio dell'anno.  

Gli auto-candidati a quel ruolo sono moltissimi e anche se la scelta verrà fatta, almeno ufficialmente, su base strettamente meritocratica, è chiaro che il ministro Pier Carlo Padoan sceglierà una persona a lui vicina e tra questi c'è Federico Giammusso che, come risulta dall’organigramma del ministero, ricopre (e non era mai successo prima) contemporaneamente un ruolo tecnico (“consulenza, studio e ricerca nell’ambito del dipartimento del Tesoro”) e uno politico (segreteria del ministro). In alternativa c'è Manuela Nenna, proveniente anche lei dall'Ocse come Giammusso. Altre indiscrezioni dicono che quella poltrona sia stata offerta a Riccardo Barbieri, chief economist del colosso bancario giapponese Mizuho International, che avrebbe rinunciato per restare a Londra accanto alla famiglia, oltre che per motivi economici.

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