Rousseau e i grillini contro Super Mario

L'Italia intera è appesa a un videogame: SuperMario contro Rousseau.

Sembra che Draghi volesse salire al Quirinale già domani sera con la lista dei ministri: ma il piano è saltato, perché prima bisogna aspettare Rousseau. Non il filosofo Jean-Jacques redivivo, ma la piattaforma online. Proprio così. Con tutte le urgenze che abbiamo di fronte, per capire se avremo un nuovo governo c'è da attendere giovedì, quando il commodore 64 di Casaleggio partorirà il verdetto degli iscritti pentastellati sul governo Draghi.

E poco importa che Beppe Grillo abbia già detto sì al nuovo premier (dopo aver detto no). Poco importa che i capi cinque stelle abbiano già stilato una lista di desideri da girare a Draghi. No, dobbiamo farci del male fino all'ultimo. Siamo qui ad aspettare che una piattaforma privata, di dubbia affidabilità, peraltro contestata dagli stessi Cinque Stelle, emetta il suo vaticinio.

Roba da non credere. Il primo partito del Parlamento, anziché esprimere una linea, resta sospeso a mezz'aria, ostaggio di una manciata di internauti. Un intero stuolo di parlamentari, lautamente pagati, che scarica ogni responsabilità su un giocattolo telematico. Il futuro di un Paese alla mercé di qualche migliaio di iscritti – alle ultime consultazioni hanno votato 80 mila anime - che picchiano sulla tastiera del computer di casa.

Insomma, stanno facendo pagare agli italiani le loro lotte intestine per il potere. I capi del Movimento, dirottando la decisione finale su Rousseau, hanno voluto gettare la palla in tribuna. Troppo forti le proteste interne, sulla strada del governo Draghi. Ed ecco rispuntare la piattaforma game boy di Casaleggio: descritta come una pagliacciata social, o come un formidabile strumento di democrazia, a seconda delle convenienze. Se prevarrà il sì, la nomenklatura grillina avrà buon gioco ad espellere i dissidenti: altrimenti, sarà game over per l'unità del movimento. Eppure, c'è già chi giura che una manina santa, la mano de Dios, accarezzerà il software evitando brutte sorprese.

Tuttavia, resta da capire una cosa. Dal momento che la linea del partito è appesa ai risultato del suffragio on line, sarebbe interessante capire cosa mai si diranno stasera Draghi e la delegazione pentastellata nel secondo giro di consultazioni. Parleranno di calcio? Leggeranno l'oroscopo? Si scambieranno ricette di cucina? Forse si paleserà ancora Beppe Grillo e ripercorrerà il suo repertorio degli ultimi quarant'anni, per ingannare il tempo? Come sarebbe bello avere la diretta streaming dell'incontro. Ma il concetto di trasparenza è un po' come la piattaforma Rousseau: lo tirano fuori dal cilindro solo quando serve.

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