Il calcio secondo De Boer: "Così costruirò l'Inter"

Non è la situazione ideale e lo sa anche lui. Prendere in mano una squadra a meno di due settimane dall'inizio della stagione non è il modo migliore di entrare in un nuovo mondo. Frank De Boer ne è consapevole, ma non per questo rinuncia in partenza a sognare il suo calcio per la sua Inter. Un calcio fatto di risultati, ma anche di bel gioco e di qualche giovane costruito e lanciato. Nomi? Qualcosa esce nella prima chiacchierata dell'olandese alla Pinetina. Ma sono solo coriandoli di un puzzle che De Boer dovrà costruire molto in fretta.

"Penso che imperanno tutti molto velocemente e dopo la pausa invernale si vedrà come gioca la mia squadra" dice. Scommessa rischiosa, quella di investire metà campionato in esperimenti. L'Inter non se la può permettere e non la rischierà. Si procederà per tappe forzate: conoscenza del gruppo, primi cambiamenti e poi realizzazione del progetto tattico. A partire dalle scelte di mercato,

Chi è Frank De Boer e come giocherà la nuova Inter

Icardi, Banega, Gabigol e gli altri

Detto che la nuova Inter potrà giocare con il 4-2-3-1 (già usato da Mancini e per il quale era stata pensata la campagna estiva) oppure con il 4-3-3 (altro modulo gradito), De Boer ha lasciato qualche indizio di come pensa calcio. La filosofia è quella del "buon calcio" ma non necessariamente solo di quello. Icardi resterà e se dovrà "si adatterà rapidamente alla nuova situazione". Banega, che è il perno del nuovo ciclo, "può giocare da regista". Gabigol è un giovane "molto interessante" a patto di riuscire a portarlo a Milano.

La verità, però, è che prima di tutto bisognerà fare l'inventario di cosa c'è e cosa manca: "Voglio che tutti restino per il momento, poi si vadrà. I giocatori possono sorprenderti e adattarsi a ruoli diversi, ma prima bisogna conoscerli tutti". Il tempo, come detto, è un valore che manca ma si farà di necessità virtù, del resto la società è stata chiara con lo spogliatoio chiedendo che al nuovo allenatore sia dato il massimo appoggio.

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L'addio a Mancini e i primi contatti dagli Stati Uniti

Morbido nei confronti del predecessore ("Penso che abbia fatto cose straordinarie qui e tutti abbiamo molto rispetto per Mancini che è un grandissimo personaggio"), De Boer ha comunque regalato anche conferme. Si diceva che il contatto fosse stato successivo alla debacle con il Tottenham e che il club non avesse mai pensato ad alternative al Mancio se non negli ultimi giorni.

L'olandese ha chiarito che i primi contatti risalivano a due settimana fa, quando l'Inter era in tournèe negli Stati Uniti e il clima con il tecnico jesino era tesissimo. Squarci di verità nel velo di un'estate piena di contraddizioni che De Boer ora dovrà cercare di rammendare. Tempo zero. Per non sprecare la stagione.

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