Keith Haring, AIDS (Wikimedia)

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Dalla peste al coronavirus: le pandemie nell'arte

La storia, come sosteneva Giambattista Vico, è un ciclo di corsi e ricorsi, in cui l'età degli dei, degli eroi e degli uomini si susseguono ciclicamente e alcuni fatti, anche a distanza di tempo, si ripetono con le stesse modalità.

Per puro caso o per preciso disegno divino non è dato sapere, ma che nella storia ci siano delle costanti è un dato di fatto: e anche questa ultima, nuova epidemia chiamata Coronavirus, non è certo la prima pandemia virale così grave che l'umanità si trova ad affrontare.

Come appunto testimoniano storici e cronisti. Ma anche scrittori e pittori, che con la loro arte e con tempi e modalità diverse, hanno descritto (e descrivono tuttora) i più tragici flagelli umani

La peste nera del Trecento

Tra le pandemie più famose e nefaste della storia, la Peste Nera,tra il 1346 e il 1363, sterminò un terzo della popolazione europea. Di questo flagello ne scrisse il Boccaccio nel suo «Decamerone» mentre, nell'arte pittorica, non si contano le varie versioni del «Trionfo della morte»: tra le più note, l'affresco staccato e conservato nella Galleria regionale di Palazzo Abatellis a Palermo

La peste del Seicento

Epidemia di «manzoniana memoria», la Peste del XVII°secolo colpì e devastò il nostro Paese in due momenti diversi: nel 1630, portata dai Lanzichenecchi e fatale soprattutto per l'Italia settentrionale e nel 1656, quando, ad essere decimato, fu soprattutto il Regno di Napoli. È in questo periodo che molti artisti, tra cui il genovese Bernardo Strozzi (pittore e sacerdote), dedicarono opere a San Rocco, protettore degli appestati, mentre altri, da Giovan Battista Crespi ad Antonio Zanchi, passando per Micco Spadaro e uno stuolo di pittori anonimi, hanno immortalato nelle loro tele le città devastate dal morbo: Milano, Venezia, Genova, Napoli. Con i loro morti. Con i loro orrori

L'influenza spagnola (1918-1919)

Pandemia che colpì un terzo della popolazione mondiale e fece registrare circa 50 milioni di decessi, la Spagnola costò la vita anche a molti artisti di fama internazionale: di questa influenza letale, ne morirono infatti lo scrittore Guillaume Apollinaire, Gustav Klimt, Amedeo de Souza Cardoso, Egon Schiele e la sua famiglia

Oggi

Se per certi aspetti anche il diffondersi dell'HIV e dell'AIDS può considerarsi una sorta di pandemia, in questi giorni è sicuramente il Covid-19, con le sue incognite e la sua rapidissima diffusione, a preoccuparci di più.

Per sdrammatizzare, ma anche per invitarci a rispettare semplici regole comportamentali, ci viene in aiuto anche l'arte: è già virale infatti il murales di TvBoy, noto street artist italiano, autore de «L'Amore ai tempi del Covid-19», versione con Amuchina e mascherina dell'iconico bacio di Hayez.


Trionfo della morte, Palermo,1446 (Wikimedia Commons)


Antonio Zanchi, Peste del 1630 a Venezia (Wikimedia Commons)


Giovan Battista Crespi, Carlo Borromeo visita gli appestati (Wikimedia Commons)


Annimo, La peste del 1630 a Firenze (Wikimedia Commons)


Bernardo Strozzi, San Rocco, conforto degli appestati (Wikimedia Commons)


Micco Spadaro, Piazza Mercatello durante la peste di Napoli del 1656 (Wikimedia Commons)


Demetrio Cosola, La vaccinazione nelle campagne, 1894 (Wikimedia Commons)


Egon Schiele, La famiglia (Wikimedia Commons)


TvBoy, L'Amore ai tempi del Co vid-19 (Ansa)

Coronavirus: nuovo murales, il bacio di Hayez con l'Amuchina

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