Così Apple sostituirà il nostro passaporto

Nel futuro ci siamo già: abbiamo la carta di identità e la patente scansionata e salvata su Dropbox (o Drive, OneDrive e tanto altro), i pin dell’accesso al sito della banca inviati in modalità temporanea sul numero di cellulare registrato e l’avviso che ci comunica se qualcuno sta cercando di entrare nella casella di posta elettronica da un luogo e computer diversi da quelli abituali. Insomma stiamo imparando a difenderci dagli attacchi informatici e questo è un bene per due motivi: da un lato c’è la convinzione di poter affidarsi in misura maggiore al digitale, dall’altro le aziende possono spingersi ad offrire soluzioni diverse, più innovative.

Apple Pay

Tra queste c’è sicuramente Apple Pay che è in arrivo in parte dell’Europa e presto anche da noi. La piattaforma di pagamento di Apple non solo consentirà di lasciare a casa il portafoglio e di pagare avvicinando il telefono al POS che preleverà direttamente i soldi dalla carta di credito o dal bancomat ma anche di portarsi dietro una serie di informazioni uniche e irripetibili perché basate su un singolo utente. Un assunto che è stato ben inteso dall’azienda di Cupertino che presto potrebbe ampliare gli ambiti di utilizzo di Apple Pay.

Supporto biometrico

Lo ha spiegato bene Eddy Cue, vice presidente del software e servizi internet di Apple, a Tech Radar a cui ha spifferato che uno dei progetti futuri dell’azienda sarà quello di sostituire il passaporto e la patente di guida con un iPhone. Farlo non sarà semplice e richiederà del tempo ma gli strumenti necessari ci sono già: lo stesso Apple Pay e il riconoscimento biometrico. Quando si parla di biometria non bisogna pensare a Minority Report o a qualche film di fantascienza del 2000; oggi la utilizziamo per fare tante cose, come accedere al telefono grazie al Touch ID dell’iPhone o allo sblocco con la lettura dei polpastrelli dei terminali di Samsung, Huawei e altre aziende.

Più sicurezza

L’idea di integrare l’uso del riconoscimento biometrico per compiere operazioni che vadano oltre l’accesso al telefono o l’acquisto sui negozi digitali non è venuta di certo ad Apple ma è lei che potrebbe rendere il servizio concreto e riconosciuto globalmente come davvero utile. Secondo Cue, la biometria può davvero rappresentare la chiave di svolta per la verifica dei passaporti e delle patenti di guida rendendo le operazioni non solo più veloci ma anche più sicure.

Prendere l'aereo con lo smartphone

Sarebbe difficile infatti falsificare un documento ufficiale al quale è associata la lettura del pollice o la scansione della retina di una certa persona; informazioni che dovrebbero combaciare con quelle archiviate nei computer dei controlli alle dogane. Più lungo a dirsi che a farsi: si passa con l’iPhone in mano, ci si autentica con il dito sul tasto Home e le autorità controllano la validità dei dati. Troppo lungimirante? Forse si ma la tecnologia serve a questo: raggiungere il futuro mentre lo stiamo ancora immaginando.

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