Cosa dire in punto di morte se sei il più grande del tuo secolo: il gallo di Socrate, la musica

C’è un punto particolare di ogni biografia che magnetizza la nostra attenzione, e non a caso è anche il punto massimo oltre il quale la biografia non va: il biografo posa la penna, finisce, smette di esistere in quanto tale. Può al massimo aggiungere qualcosina che giustifichi la sua impresa, tipo «… ed ecco il motivo per cui XX è considerato il più grande YYore/ZZista/WWeta che il mondo abbia mai avuto». No, il tempo si arresta prima, e forse anche si inverte, costringendo il nostro dito a rapidi per quanto illanguiditi sfogliamenti all’indietro fino al centro di tutta quella gravità che coincide con le ultime parole del protagonista. La forza d’impatto contro il nulla è talmente forte che quelle parole definitive, dopo le quali vorremmo chiedere «Ancora!», si caricano di una tensione inesplosiva e tuttavia micidiale.

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