L'idea folle di Conte: «dialogo serrato con i Talebani che sembrano distesi»

«Dobbiamo coltivare un dialogo serrato con i Talebani che appare su un atteggiamento abbastanza distensivo». Signore e signori ecco la ricetta magica per risolvere il problema dell'Afghanistan, un bel «dialogo serrato» con i Talebani che appaiono «distesi». Una proposta che è stata bocciata persino da Luigi Di Maio, suo collega di partito e attuale (oltre che il peggiore della storia repubblicana) Ministro degli Esteri. E se l'ha capito lui…

Viene da chiedersi se Giuseppe Conte, il nuovo leader del Movimento 5 Stelle, c'è o ci fa. Verrebbe anche da riderci un po' sopra ma purtroppo visto le immagini, le scene, le testimonianze, gli appelli che arrivano da Kabul, Herat, Kandahar ridere è l'ultima cosa da fare.

Eppure ecco la soluzione: dialogare.

Che stupidi siamo stati a non pensarci prima negli ultimi 3 decenni, si staranno ripetendo al Cremlino come alla Casa Bianca. Prima i russi, poi gli americani ed il mondo occidentale hanno provato a risolvere la questione dei Talebani senza successo, arrivando persino ad usare le armi quando in realtà bastava parlare. Che stupidi siamo stati…

Ma davvero Conte è convinto di quello che dice? Ma nessuno gli ha spiegato che da settimane a Doha rappresentanti Usa e Talebani stanno parlando, in maniera serrata, alla ricerca di una soluzione? E con quali risultati? Che mentre in Qatar si dialoga a Kandahar i Talebani hanno sparato sulla folla di manifestanti. A Kabul madri e padri lanciano i figli sopra il filo spinato per consegnarli ai soldati americani nella speranza che possano salire su un aereo che li porti in salvo, almeno loro. Che sempre a Kabul i Talebani presidiano le strade di accesso all'aeroporto per decidere chi può provare a salvarsi e chi no. Che da ovunque via social, fin quando funzioneranno, arrivano racconti di ragazze che chiedono aiuto. Come Shakiba, la 22enne che ci ha inviato un audio appello (avvocato, clicchi qui per ascoltarlo) in cui testualmente dice: «non credete quando vi raccontano che i vostri diritti saranno rispettati, poco alla volta imporranno le loro regole…».

Il vero problema è in realtà un altro. È l'incompetenza di quest'uomo catapultato in luoghi e ruoli per cui non aveva alcun tipo di preparazione. I danni e gli errori in politica interna li abbiamo visti (ci sarebbe un elenco lungo km) e pagati noi. Ma la politica estera è peggio; è materia più complessa, delicata, roba davvero da esperti. Un errore in politica estera può costare migliaia di vite umane, miliardi di dollari e anche delle brutte figure clamorose. Come quella che ieri ha fatto l'avvocato del popolo.

Comunque è giusto provarle tutte: vada pure, vada a parlare a Kabul, con Casalino al seguito sia chiaro. Poi vediamo cosa succede

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