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ANSA/LUCA ZENNARO
Economia

Condono tombale fino a 1000 euro, ecco come funzionerà

Le ipotesi su quelle che potrebbero essere le caratteristiche della nuova pace fiscale promessa dal governo, e che in tanti ormai hanno già ribattezzato condono o rottamazione ter, continuano giorno dopo giorno ad essere sempre più numerose e più disparate, verrebbe da dire.

L’ultima idea, fatta circolare dal sottosegretario all'Economia Massimo Bitonci, nel novero di quelle sentite finora, è certamente una delle più allettanti, perlomeno per chi vanta debiti non troppo consistenti con il fisco.

In sostanza, si tratterebbe, secondo le parole dello stesso esponente di governo, di effettuare uno “stralcio complessivo di tutte quelle cartelle piccole, sotto i 1000 euro o sotto i 5000 euro, che sono il 55% del 'magazzino' complessivo". Vediamo allora di capire meglio di cosa si tratta.

Addio piccole cartelle

L’ipotesi allo studio, che sembrerebbe però secondo alcune indiscrezioni molto concreta, prevederebbe la possibilità per chi vanta cartelle esattoriali, come accennato, sotto i mille euro, di poter pagare quanto originariamente dovuto, senza dover anche versare interessi di mora e sanzioni.

Una vera e propria rottamazione, così come proposta in questi ultimi anni dai governi Renzi e Gentiloni. C’è però da mettere in evidenza che gli anni interessati a questo condono sarebbero quelli che vanno dal 2000 al 2010. Quindi un periodo consistente, però comunque sempre circoscritto.

Le ragioni di questo “regalo”

Le motivazioni che potrebbero spingere il governo a fare questo “regalo” ai contribuenti meno diligenti, sarebbero in realtà più di ordine organizzativo e burocratico, che non strettamente finanziario. Un condono così congegnato infatti, non permetterebbe di recuperare grandi somme alle casse dello Stato.

D’altro canto però, le cartelle di questo tipo, ossia quelle di basso importo, e in particolare al di sotto dei mille euro, che di solito fanno riferimento a multe o sanzioni non pagate, rappresentano circa il 25% di tutti i contenziosi aperti con l’Agenzia delle entrate da parte dei contribuenti.

Riuscire in un qualche modo a cancellarle, permetterebbe agli uffici del fisco, di concentrare meglio e in maniera più incisiva la propria attenzione su cartelle ben più consistenti. Ricordiamo infatti che il monte dei debiti che l’Agenzia dovrebbe riscuotere è pari a circa 850 miliardi di euro.

Una somma però assolutamente virtuale, visto che gran parte di questi arretrati è del tutto inesigibile. Secondo le stime dello stesso fisco, sarebbero invece circa 80 miliardi gli arretrati effettivamente recuperabili, e qualcuno pensa dunque che sarebbe meglio concentrare su di essi l’attenzione.

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