Pubblica ignoranza

Magistrati, avvocati, notai. E poi insegnanti e giornalisti. I dati che emergono dai concorsi sono sconfortanti. Si registrano gravi incapacità nella scrittura, con tanto di congiuntivi a vanvera e abbreviazioni (sbagliate) stile sms. Risultato? Una strage di candidati. E mentre si polemizza sul tema di maturità, i problemi emergono già dai test fatti alla scuola dell’obbligo.

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