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Cina, il culto di Mao Zedong 40 anni dopo la morte

Cina, il culto di Mao Zedong
EPA/HOW HWEE YOUNG
29 aprile 2016. Una statua di Mao Zedong alta 4 metri domina il paesagggio agricolo a Shaoshan, Cina, città natale del "Presidente".
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29 aprile 2016. Un laboratorio dove di producono statue e busti di Mao Zedong a Shaoshan, Cina, città natale del "Presidente".
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29 aprile 2016. Una statua dorata di Mao Zedong, in un laboratorio a Shaoshan, Cina, città natale del "Presidente".
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29 aprile 2016. Uno scultore di nome Tian Yongjun nel laboratorio in cui realizza statue e busti di Mao Zedong fuori dal suo laboratorio a Shaoshan, Cina, città natale del "Presidente".
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28 aprile 2016. Uno scultore di nome Tian Yongjun lavora a una statua di Mao Zedong fuori dal suo laboratorio a Shaoshan, Cina, città natale del "Presidente".
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28 aprile 2016. Poster di Mao Zedong in un negozio di souvenir e memorabilia a Shaoshan, Cina, città natale del "Presidente".
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28 aprile 2016. Una statua di Mao Zedong in un negozio di souvenir a Shaoshan, Cina, città natale del "Presidente".
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28 aprile 2016. Uno scultore di nome Tian Yongjun lavora a una statua di Mao Zedong fuori dal suo laboratorio a Shaoshan, Cina, città natale del "Presidente".
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28 aprile 2016. Uno scultore di nome Tian Yongjun lavora a una statua di Mao Zedong fuori dal suo laboratorio a Shaoshan, Cina, città natale del "Presidente".
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29 aprile 2016. Una statua di Mao Zedong lungo una strada di Shaoshan, Cina, città natale del "Presidente".
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28 aprile 2016. Acrobati vestiti da soldati dell'Armata rossa comunista durante una scena dello spettacolo "Mao Zedong viene dalla Cina", basato sulla vita del "Presidente" in un teatro all'aperto a Shaoshan, Cina, sua città natale.
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epa05289123 (12/25) A view of the grand finale of 'Mao Zedong Comes from China', a show based on the former Chinese Communist leader's life at an outdoor theater in Shaoshan, Hunan Province in central China, 27 April 2016. The show depicts Mao's life experience during the upheavals of the revolution and civil war leading to the founding of the People's Republic of China. Shaoshan is the hometown of Mao Zedong, popularly known as Chairman Mao. EPA/HOW HWEE YOUNG PLEASE REFER TO ADVISORY NOTICE (epa05289111) FOR FULL PACKAGE TEXT
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28 aprile 2016. Un gruppo di visitatori si inchina di fronte a una statua gigante di Mao Zedong a Shaoshan, Cina, città natale del "Presidente".
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28 aprile 2016. Un gruppo di visitatori si inchina di fronte a una statua gigante di Mao Zedong a Shaoshan, Cina, città natale del "Presidente".
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28 aprile 2016. Soldati dell'Esercito popolare di liberazione sistemano delle corone di fiori deposte da un gruppo di visitatori di fronte a una statua gigante di Mao Zedong a Shaoshan, Cina, città natale del "Presidente".
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28 aprile 2016. Nodi cinesi con il volto di Mao Zedong in vendita in un negozio di souvenir a Shaoshan, Cina, città natale del "Presidente".
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28 aprile 2016. Poster di Mao Zedong in un negozio di souvenir e memorabilia a Shaoshan, Cina, città natale del "Presidente".
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28 aprile 2016. Mao Zedong incorniciato da cuori dorati in vendita in un negozio di souvenir e memorabilia a Shaoshan, Cina, città natale del "Presidente".
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28 aprile 2016. Una venditrice ambulante si ripara dietro una zanzariera mentre vende souvenir fuori dal bunker- rifugio dove nel 1966 Mao Zedong si rifugiò per 11 giorni per elaborare la "rivoluzione culturale" a Shaoshan, Cina, città natale del "Presidente".
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29 aprile 2016. Statuette dorate di Mao Zedong realizzate in un laboratorio a Shaoshan, Cina, città natale del "Presidente".
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29 aprile 2016. Una statua di Mao Zedong lungo una strada di Shaoshan, Cina, città natale del "Presidente".
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29 aprile 2016. Un busto di Mao Zedong esposto in un ristorante a Shaoshan, Cina, città natale del "Presidente". Sopra il busto si legge: "Al servizio del popolo".
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28 aprile 2016. Un gruppo di visitatori gioca a carte nun ristorante, sovrastati da una grande statua di Mao Zedong, a Shaoshan, Cina, città natale del "Presidente".

Moriva 40 anni fa a Pechino, poco dopo la mezzanotte tra il 9 e il 10 settembre 1976, il leader della Cina comunista, Mao Zedong. Il culto della personalità del "Presidente", rafforzato durante la sua "Rivoluzione culturale" - lanciata nel 1966 e dichiarata chiusa dallo stesso "Grande Timoniere" nell'aprile del 1969 - è ancora vivo e vegeto nella Cina contemporanea, benché le autorità si limitano in queste ore a ricordarlo in sordina, non prevedendo celebrazioni pubbliche. 

Negli ultimi giorni, scrive il quotidiano cinese Global Times, noto per i toni nazionalistici dei suoi editoriali, il numero di visitatori che hanno reso omaggio alla salma di Mao nel mausoleo al centro di piazza Tian'anmen, a Pechino: molti di loro tra i trenta e i cinquanta anni, un segnale che il mito di Mao esiste anche tra le nuove generazioni, che non hanno vissuto gli eccidi della terribile dittatura comunista. 

Come ci raccontano queste scatti del fotografo How Hwee Young, il centro del culto di Mao è Shaoshan, la sua città natale, meta principale del cosiddetto "turismo rosso", visitata nel 2015 da circa 17 milioni di persone. Per le strade della piccola cittadina, situata nella provincia dello Hunan, dove il dittatore è tuttora considerato alla stregua di una divinità, ci si imbatte in statue gigantesche che ne riproducono la figura e sono oggetto di devozione. In particolare, una piazza centrale ne ospita una gigantesca di bronzo alta 4 metri, di fronte a cui vengono deposte abitualmente corone di fiori.

I turisti fanno la fila per visitare la casa dove Mao è nato (nel 1893) e ha vissuto per 16 anni, un museo che espone i suoi averi o la "grotta-bunker" dove avrebbe immaginato la "rivoluzione culturale". Un grande teatro all'aperto ripropone quotidianamente, sempre col tutto esaurito, uno spettacolo chiamato "Mao Zedong viene dalla Cina", basato sulla biografia del dittatore. Grandi successi di vendite hanno i numerosi negozi che vendono statue e busti del "grande eroe", oltre che souvenir e memorabilia varie della rivoluzione, dagli abiti d'epoca ai soprammobili.

Nessun riferimento, tra i ricordi e le ricostruzione idilliache proposte ai visitatori di Shaoshan, ai barbari orrori che diedero forma alla "rivoluzione culturale", con milioni di intellettuali perseguitati, torturati o uccisi, alle purghe, alle decine di milioni di morti per fame a causa della carestia originata dal piano economico e sociale conosciuto come "Grande balzo in avanti" (1958-1960). 

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