Cattivi, perché ci piacciono molto più dei buoni

«A noi sembra di essere affascinati dai cattivi, invece ne veniamo sedotti» spiega a Panorama lo psichiatra e sociologo Paolo Crepet. «Se sei affascinato da qualcuno sei tu che lo decidi, mentre la seduzione è passiva. La cattiveria è diventata, nella nostra cultura, qualcosa di indissolubilmente legato al potere e alla ricchezza» continua Crepet. «In un momento in cui siamo confusi dal punto di visto etico, le major hollywoodiane stanno spingendo il modello dell'antieroe. È per questo che avrà successo la perfida (e seducente) Crudelia De Mon».

Ed è proprio la cattiva della Carica dei 101 la protagonista del prossimo film Disney, in uscita il 28 maggio (nei cinema e su Disney+). La pellicola, ambientata nella Londra degli anni Settanta, è diretta dall'australiano Craig Gillespie. In un'intervista esclusiva via Zoom, il regista ha raccontato a Panorama di essere sempre stato affascinato dai «cattivi». «Anche Tonya Harding (la celebre pattinatrice su ghiaccioprotagonista del film Tonya, ndr) può essere immaginata come un antieroe. Trovo più interessante parlare di personaggi che hanno zone d'ombra». La sua Crudelia, interpretata magistralmente da Emma Stone, è una giovane orfana ai margini della società. «Non condivido tutte le sue azioni, ma trovo che nel complesso sia una donna forte, punita solo perché diversa dai cliché». Tra le figure che hanno ispirato Crudelia, Gillespie cita lo stilista Alexander McQueen (sul cui lavoro si basano anche i costumi), «un grande visionario, spesso incompreso». Il film, girato per la strade di Londra - «un'eccezione per un progetto di questa portata» - trae ispirazione dalla scena punk di quei rampanti anni Settanta. «La colonna sonora conta quasi 50 canzoni, dai Blondie ai The Clash, passando per i Queen» racconta il regista. «Grazie alla sceneggiatura di Tony McNamara, che ha lavorato con Emma Stone ne La favorita, siamo riusciti a creare un film che si muove costantemente tra il dramma e la commedia, la gravità e l'assurdità».


In molti hanno già paragonato Crudelia al Joker di Joaquin Phoenix. «Non concordo pienamente con questo parallelo» spiega Gillespie. «Il nostro film ha un elemento comico molto più marcato, mentre Joker è drammatico. I due personaggi hanno però qualcosa in comune: indossano una maschera. Crudelia sceglie di indossare il suo personaggio per prendersi gioco della stampa. È solo l'ultima delle identità di una truffatrice che vuole portare a termine l'ennesimo colpo». Secondo il filosofo Jean-Jacques Rousseau, ogni uomo nasce buono e giusto, e se diventa ingiusto la causa è da ricercare nella società che ne corrompe l'originario stato di purezza. Crudelia, Joker e tanti altri cattivi che hanno fatto la storia del cinema rientrano perfettamente in questa teoria. Walter White, protagonista della serie Breaking Bad, passa da essere un uomo medio, professore di chimica, a cinico spacciatore e criminale dopo aver scoperto di essere malato di cancro. Cersei Lannister, uno dei personaggi più discussi del Trono di Spade, è mossa dall'amore incondizionato per i suoi figli.


«O muori da eroe, o vivi tanto a lungo da diventare cattivo» diceva Harvey Dent ne Il cavaliere oscuro. Lo psichiatra svizzero Carl Jung, nella sua carriera, elaborò il concetto di «ombra», un aspetto inconscio della personalità, simile sotto alcuni aspetti all'inconscio freudiano. Secondo Jung, l'ombra può includere tutto ciò che è al di fuori della luce della coscienza e può essere positiva o negativa, ma poiché si tende a rifiutare o ignorare gli aspetti meno desiderabili della propria personalità, l'ombra è in gran parte negativa. Secondo lo psichiatra, è necessario affrontare la propria ombra - il Mr Hyde del nostro Dottor Jekyll - per evitare che i nostri lati negativi prendano il sopravvento. Insomma, tutti noi coviamo il recondito desiderio di liberare il cattivo che è in noi. Non potendo farlo, appaghiamo questo bisogno guardando le loro nefandezze in tv o al cinema. Alla domanda su quale sia il lato seducente di Crudelia il regista Gillespie risponde: «È libera. I cattivi, al contrario degli eroi tenuti a seguire un rigido codice morale, sono liberi di comportarsi come preferiscono». Nel film Joker, quando Harley Quinn distrugge la vetrina di un negozio per rubare una borsetta e il poliziotto Rick Flag le chiede «Sul serio, che accidenti avete che non va?», la compagna del Joker risponde tranquillamente: «Siamo cattivi! Siamo fatti così».


Sono i cattivi, non gli eroi a creare la storia. Dal serpente biblico in poi, è del cattivo il compito di creare il caos, distruggere lo status quo per permettere all'eroe di comportarsi come tale. Cosa sarebbe Batman senza il Joker? Cosa sarebbe Han Solo senza Darth Vader?Amare i cattivi è inoltre più facile che amare gli eroi. Gli psicologi lo chiamano «meccanismo di familiarizzazione». Uno studio dell'Università Bicocca di Milano ha dimostrato che i volti delle persone cattive si ricordano meglio. Bisogna però ricordare che esistono tre tipi di «villains»: i cattivi-cattivi (personaggi totalmente privi di moralità e senza accenni di possibile redenzione), gli antieroi (caratterizzati da debolezze che impediscono loro di essere eroi) e i rough heroes (intrinsecamente immorali che però, in fondo, nascondono un elemento di bontà).


È a questa categoria che appartengono alcuni dei personaggi più amati. La strega cattiva dell'Ovest nel musical Wicked si trasforma in un'eroina (dipingendo il mago come il vero cattivo), così la gang di criminali della Casa di carta diventa una banda alla Robin Hood. Persino l'ammaliatrice Circe, grazie al best seller di Madeline Miller diventa una figura affascinante e complessa. A un mese dall'uscita nelle sale di Crudelia, e dopo il successo di Maleficent, Disney ha annunciato che Kristen Wiig e Annie Mumolo stanno lavorando a Stepsisters, una pellicola dedicata alla storia delle due sorellastre di Cenerentola. Non solo, per il prossimo anno Disney+ ha annunciato una serie tv basata su Gaston, il cacciatore arrogante e aggressivo de La bella e la bestia.

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