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Caso Regeni: i documenti che l'Italia aspetta dall'Egitto

L'Italia ha chiesto all'Egitto tutto il "materiale probatorio" relativo al caso dell'omicidio di Giulio Regeni. Sono immagini, video, tabulati telefonici, referti e verbali.

L'autorità giudiziaria italiana spera di ottenerlo nell'incontro tra gli investigatori dei due Paesi in programma a Roma martedì 5 aprile.

Documenti ritenuti indispensabili dal procuratore della Repubblica di Roma Giuseppe Pignatone e dal pm Sergio Colaiocco per fare passi in avanti verso la verità, dopo i depistaggi - ultimo quello di un "incrocio" tra l'omicidio Regeni e un traffico di reperti archeologici gestito da una banda locale - da parte delle autorità egiziane, censurati pubblicamente dal governo italiano.

"Ci fermeremo solo davanti alla verità", ha ribadito anche ieri il premier Matteo Renzi. "La vicenda è molto complicata, c'e' il massimo impegno e sforzo affinché i magistrati italiani possano avere accesso a tutte le carte. Siamo impegnati perché ciò accada senza alcun tentennamento".

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Un momento del sit-in davanti all'ambasciata egiziana a Roma per chiedere la verità sulla morte di Giulio Regeni
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Paola Regeni, madre di Giulio, durante la conferenza stampa al Senato, Roma, 29 marzo 2016.
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La foto dal profilo Facebook della polizia egiziana mostra i documenti ritrovati di Giulio Regeni
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Un momento del sit-in davanti all'ambasciata egiziana per chiedere la verità sulla morte di Giulio Regeni, Roma, 25 febbraio 2016.
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Un momento del sit-in davanti all'ambasciata egiziana per chiedere la verità sulla morte di Giulio Regeni, Roma, 25 febbraio 2016.
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Un momento del sit-in davanti all'ambasciata egiziana per chiedere la verità sulla morte di Giulio Regeni, Roma, 25 febbraio 2016.
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Un momento del sit-in davanti all'ambasciata egiziana per chiedere la verità sulla morte di Giulio Regeni, Roma, 25 febbraio 2016.
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Una foto tratta dall'archivio dei "sindaci dei ragazzi" di Fiumicello, di Giulio Regeni, lo studente di 28 anni scomparso il 25 gennaio al Cairo, Roma, 31 gennaio 2016.
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Sul maxischermo del rinnovato impianto, prima della partita Udinese-Bologna, è stata proiettata una foto di Regeni con un applauso del pubblico presente
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Fiumicello (Udine), 12 febbraio 2016, i funerali di Giulio Regeni
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Fiumicello (Udine), 12 febbraio 2016, i funerali di Giulio Regeni
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Fiumicello (Udine), 12 febbraio 2016, i funerali di Giulio Regeni
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Il carro funebre di Giulio Regeni raggiunge la palestra dove è stata celebrata la funzione funebre, Fiumicello, 12 febbraio 2016.
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Il carro funebre di Giulio Regeni raggiunge la palestra dove è stata celebrata la funzione funebre, Fiumicello, 12 febbraio 2016.
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Il manifesto funebre in piazzale dei Tigli a Fiumicello dove si terranno i funerali di Giulio Regeni , il ricercatore 28enne ucciso a Il Cairo alla fine di gennaio, Fiumicello (Udine) 12 febbraio 2016
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Uno degli ingressi della palestra dove si è tenuta la cerimonia funebre per Giulio Regeni , Fiumicello 12 febbraio 2016
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Il feretro di Giulio Regeni raggiunge la palestra per la funzione funebre, Fiumicello, 12 febbraio 2016
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Il feretro di Giulio Regeni raggiunge la palestra per la funzione funebre, Fiumicello, 12 febbraio 2016
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Il feretro di Giulio Regeni raggiunge la palestra per la funzione funebre, Fiumicello, 12 febbraio 2016
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Il percorso da via Yambo alla fermata della metro El Behoos a Il Cairo (Egitto), 10 febbraio 2016.
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Il numero 8 di via Yambo nel quartiere Dokki al Cairo dove abitava Giulio Regeni.
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Il percorso da via Yambo alla fermata della metro El Behoos a Il Cairo (Egitto), 10 febbraio 2016.
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La porta dell'appartamento dove abitava Giulio Regeni a Il Cairo (Egitto), 10 febbraio 2016.
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Un ingresso della fermata della metro El Behoos a Dokki, Il Cairo (Egitto), 10 febbraio 2016.
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Il numero 8 di via Yambo nel quartiere Dokki al Cairo dove abitava Giulio Regeni.
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La fermata della metro El Behoos a Dokki, Il Cairo (Egitto), 10 febbraio 2016.
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La fermata della metro El Behoos a Dokki, Il Cairo (Egitto), 10 febbraio 2016.
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Il percorso da via Yambo alla fermata della metro El Behoos a Il Cairo (Egitto), 10 febbraio 2016.
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Fiori e candele in memoria di Regeni fuori dall'ambasciata italiana al Cairo
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Una donna con un cartello in arabo che dice: "Perchè uccidete gli stranieri? Vi hanno fatto qualcosa?" durante il sit in in memoria di Giulio Regeni davanti all'ambasciata italiana al Cairo - 6 febbraio 2016
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Il sit-in sul retro dell'ambasciata italiana al Cairo per commemorare Giulio Regeni - 6 febbraio 2016
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Il sit-in sul retro dell'ambasciata italiana al Cairo per commemorare Giulio Regeni - 6 febbraio 2016
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Il sit-in sul retro dell'ambasciata italiana al Cairo per commemorare Giulio Regeni - 6 febbraio 2016
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Il sit-in sul retro dell'ambasciata italiana al Cairo per commemorare Giulio Regeni
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Una donna partecipa al sit-in sul retro dell'ambasciata italiana al Cairo per commemorare Giulio Regeni - 6 febbraio 2016
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Un sit-in sul retro dell'ambasciata italiana al Cairo ha commemorato Giulio Regeni, il giovane ricercatore friulano torturato e ucciso nella capitale egiziana, 06 febbraio 2016
L'ingresso della sala mortuaria dove è statop portato il corpo di Giulio Regeni al Cairo, 4 febbraio 2016.
L'ambasciatore italiano in Egitto Maurizio Massari davanti all'obitorio dove è stata portata la salma di Giulio Regeni. Cairo, 4 febbraio 2016
L'ambasciatore italiano in Egitto Maurizio Massari davanti all'obitorio dove è stata portata la salma di Giulio Regeni. Cairo, 4 febbraio 2016
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L'ingresso della sala mortuaria dove è statop portato il corpo di Giulio Regeni al Cairo, 4 febbraio 2016.
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Un'immagine di Giulio Regeni diffusa sui social network dagli amici che hanno avviato la campagna #whereisgiulio. 2 febbario 2006.
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Una foto tratta dall'archivio dei "sindaci dei ragazzi" di Fiumicello, di Giulio Regeni, lo studente di 28 anni scomparso il 25 gennaio al Cairo, Roma, 31 gennaio 2016.

Le parole di Renzi sono arrivate proprio mentre dall'Egitto la Procura generale ribadiva ampia disponibilità ad uno scambio di informazioni e annunciava di aver creato un "squadra d'inchiesta" per "proseguire le inchieste sull'omicidio al fine di giungere alla verità".

L'incontro del 5 aprile
Un momento decisivo, con possibili conseguenze anche diplomatiche nei rapporti tra Italia ed Egitto, è considerato proprio l'incontro del 5 aprile tra gli investigatori: da una parte gli uomini del Servizio centrale operativo della polizia e del Ros dei Carabinieri e dall'altra i rappresentanti della polizia egiziana.

Invano gli investigatori italiani - rientrati ieri a Roma dalla missione al Cairo - hanno atteso finora quanto richiesto alle autorità egiziane, e sperano di poter ottenere quel materiale proprio martedì prossimo.

I video dei luoghi frequentati da Regeni
L'interesse italiano è su più fronti, a cominciare dai video dei luoghi frequentati da Regeni il 25 gennaio (giorno della scomparsa), nel tentativo di individuare il ricercatore, o suoi amici, o persone la cui identificazione può essere di interesse investigativo.

Le immagini video potrebbero essere utili anche per individuare furgoni o automobili sospette, che potrebbero in qualche modo essere in collegamento con la scomparsa di Regeni.

Celle telefoniche
L'Italia chiede con insistenza anche i dati raccolti dalle celle telefoniche dei luoghi sicuramente frequentati quel 25 gennaio da Regeni, la cui "lettura" potrebbe dare una svolta decisiva alle indagini; e, inoltre, ogni elemento raccolto dalle autorità egiziane relativo al periodo dal 25 gennaio al 3 febbraio, data, quest'ultima, del ritrovamento del cadavere.

Il verbale del ritrovamento del cadavere
Non solo: gli investigatori vorrebbero anche copia del verbale di ritrovamento del cadavere di Regeni, per verificare la compatibilità della descrizione della salma con quanto rilevato al momento dell'autopsia.

Le testimonianze raccolte dagli investigatori
Inoltre, i verbali di tutte le testimonianze raccolte dagli investigatori egiziani: sia quelle degli amici del giovane italiano, sia quelle delle altre persone ascoltate dalla polizia.

Le ricerche di Regeni
Infine, gli investigatori italiani - secondo quanto si è appreso - potrebbero chiedere anche informazioni sull'interesse che le autorità egiziane avessero per le ricerche di Regeni, in particolare per i suoi incontri con il sindacato degli ambulanti e per quel progetto, solo abbozzato e forse non gradito al Cairo, che era nella mente del ricercatore italiano, di chiedere un finanziamento da 10mila sterline alla Antipod Foundation per promuovere un programma di sviluppo proprio in Egitto. (ANSA).

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