Borse e listini: vincitori e vinte del 2022

Vincono gli energetici e i beni di lusso; perdono tutti gli altri. E’ un bilancio tutto sommato scontato (e drammatico) quello che arriva dai principali mercati azionari 2022 che chiudono uno degli anni più difficili nella storia delle borse mondiali tra lacrime e sangue con sia i rendimenti delle obbligazioni sia quelli delle azioni in territorio ampiamente negativo.

Nell’ultimo secolo è successo solo due volte.

Le cause della crisi dei mercati

Il radicale cambiamento degli equilibri geopolitici derivato dall’esposizione del conflitto tra Ucraina e Russia ha messo il vecchio continente faccia a faccia con la necessità di cambiare i criteri di rifornimento energetico per non essere schiacciati dalla dipendenza dal gas russo. Per mesi infatti l’UE ha dovuto fare i conti con i rally del petrolio, le forniture di gas a rischio, le bollette alle stelle e l’incapacità di Bruxelles di dare una risposta univoca immediata ed efficiente a quella che già 6 mesi fa era una catastrofe annunciata e i mercati – come spugne – non hanno fatto che tradurre questa tensione in termini di perdite.

Tutti i mercati mondiali chiudono l’anno in negativo

“A oggi tutti i principali indici mondiali sono ampiamente in territorio negativo e nemmeno un rafforzamento di circa il 7% del dollaro statunitense è riuscito a contenere il ribasso entro la doppia cifra negativa”, ha dichiarato Luca Longhi, responsabile Gestioni Total Return di BancaGenerali, che ha aggiunto: “Analizzando i vari listini troviamo molte correlazioni e analogie, non solo in termini di performance ma anche tra i settori che sono stati avvantaggiati o sono stati maggiormente penalizzati in questo particolare quadro geopolitico e macroeconomico”.

A soffiare sul fuoco ci ha pensato poi l’iper inflazione spinta dal ritorno della guerra che ha determinato il conseguente rialzo dei tassi di interesse con aumento dei prezzi che si è attestato a novembre al 7,1% negli Stati Uniti e al 10,1% nell’Unione Europea.

Vincitori...

Come sottolineato la parte del leone nel 2022 l’ha fatta il comparto energetico. Oil&Gas in Europa chiude il 2022 a +23%. Altro settore che è stato favorito dal conflitto tra Ucraina e Russia è quello della Difesa, rappresentato da molte società europee quali Dassault Aviation, Thales e Rheinmetal. Come sempre accade durante le peggiori crisi tengono la testa alta anchei beni di lusso. Secondo la rivista Forbes chi, nel 2022, ha investito in beni di lusso ha portato a casa un buon pacchetto di rendimenti visto che quello che si accinge a terminare è stato un anno record per il settore trascinato da trader Millennials e GenZ che non hanno avuto paura di investire....

E vinti

“Di contro”, aggiunge il responsabile Gestioni Total Return di Banca Generali, “sono tanti isettori che sono stati penalizzati quest’anno”. Longhi cita in particolare il settore tecnologico che da ormai 2 anni sta sottoperformando costantemente l’indice globale. In Europa, tra i settori più sottoperformanti, troviamo anche il Real Estate (-40%) con società come Vonovia, la più grande azienda immobiliare tedesca che ha problemi a rifinanziare i propri debiti a causa
dell’aumento dei tassi. Senza dimenticare il settore retail (-34%) dove continua a ridursi l’appeal per gli investitori a causa di numeri sempre più in contrazione.

Il mercato USA

La principale piazza mondiale ha vissuto un 2022 altalenante ma, grazie alle politiche di contenimento dell’inflazione e soprattutto per merito dell’autonomia dal gas russo gli Stati Uniti hanno sentito di meno l’impatto del conflitto russo ucraino. Ciononostante il bilancio dell’anno è totalmente in territorio negativo a causa soprattutto del tracollo del comparto hi-tech. Titoli come Intel e Amazon hanno subito perdite di oltre il 40% da gennaio 2022. Il mercato azionario americano in ogni caso si appresta a chiudere il 2022 con perdite nell’ordine del 20% circa in valuta locale.

Molto più marcata la flessione del Nasdaq, il mercato dei titoli tecnologici, che ha registrato un calo di oltre il 30%.

Il mercato italiano

Il giro del mondo in Borsa è un bollettino di guerra anche in Europa con l’indice FtseMib diMilano che guida la classifica dei peggiori del 2022 per sottoperformance durante tutto l’annoad esclusione dell’ultimo trimestre quando, grazie ai rendimenti di Enel ed Eni, i numeri sonotornati a salire. La Borsa di Milano aveva, infatti, iniziato l’anno con un calo del 12,7%. I minimi sono stati raggiunti a settembre quando il listino milanese arrivava a perdere più del 20%, per poi, appunti risalire nell’ultimo trimestre

Gli indici europei

Più contenuto lo scivolone dei grandi indici del vecchio continente che chiudono l’anno conuna perdita di circa il 10%. Tiene solo Londra che resta in territorio negativo, ma perde solo lo0,4%

I listini asiatici

Il Giappone ha sofferto la svolta negativa dei settori di tecnologia, beni di consumo ciclici e industria. L’indice del paese ha ceduto poco meno del 10%. Meglio il mercato cinese con l’indice di Shangai che torna a crescere dopo la fine delle misure legate al lockdown e la ripresa dell’economia.

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