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Economia

Banche: come funziona lo scudo di Stato per Mps e le altre

Non solo il Monte dei Paschi ma anche Veneto Banca, la Popolare di Vicenza, Banca Etruria, Banca Marche e CariFerrara. E’ questa la lunga lista degli istituti di credito italiani che beneficeranno della garanzia pubblica sulle obbligazioni che emetteranno sul mercato nei prossimi mesi. Si tratta nello specifico di sei banche in crisi, le cui vicende sono ben note a chi ha seguito le cronache finanziarie dell’ultimo anno.

Mps, storia di una (o più) crisi

Dopo essere tutti finiti sull’orlo del crack proprio come il Monte dei Paschi, questi istituti hanno subito negli ultimi mesi una vera e propria fuga di clienti. Pochi i conti correnti aperti e molti quelli chiusi e tanti risparmiatori che, temendo il peggio, hanno preferito darsela a gambe e hanno portato il loro tesoretto in qualche altro istituto

Quando scatta il paracadute

Di conseguenza, oltre ad avere i bilanci pieni di buchi e di crediti sofferenti, queste sei banche hanno un disperato bisogno di rifinanziarsi per non rimanere a secco di liquidità. Per rastrellare soldi devono però collocare sul mercato nuove obbligazioni che, visto il dissesto degli emittenti, rischiano seriamente di rimanere senza compratori.

Mps e i motivi degli aiuti di Stato

E’ proprio per questa ragione che è stato architettato dal governo uno scudo di stato che andrà a beneficio delle banche in crisi. Nello specifico, il governo Gentiloni ha creato un fondo da 20 miliardi di euro che farà da garante alle future emissioni obbligazionarie dei 6 istituti, rendendo di fatto i loro titoli assimilabili a un Buono del Tesoro (stesso grado di rischio e stesso rating). Alla scadenza delle obbligazioni, nell’ipotesi che le banche emittenti dovessero essere senza soldi, il compito di rimborsare i bond spetterebbe dunque allo Stato.

Le peggiori banche del 2016

Grazie a questa protezione pubblica, quasi sicuramente le obbligazioni non avranno problemi a trovare qualche compratore sul mercato. Soltanto il Monte dei Paschi dovrebbe fare un’emissione da 2 miliardi di euro entro la fine del mese e farne un’altra dello stesso importo entro primavera. Ben più modesti saranno invece i collocamenti degli altro istituti, anche se è ancora presto pre fare previsioni esatte. A parte i dettagli, però, una cosa è ormai certa: lo scudo di Stato è pronto a scattare.

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