Un'auto su quattro venduta in Europa nel 2024 sarà prodotta in Cina

Quasi un quinto dei veicoli elettrici venduti in Europa nel 2023 è stato prodotto in Cina (in Italia il 23%) e quest’anno la quota è destinata a raggiungere il 25%. La previsione – un vero e proprio allarme – è contenuta nella nuova analisi di Trasnsport & environment, la Federazione europea per i trasporti e l’ambiente. e arriva proprio mentre l’Unione europea sta valutando l’opportunità di imporre una maggiorazione sulle tariffe per l’import di auto made in China, al fine di bilanciare i sussidi che l’industria cinese riceve da Pechino.

I dazi ci favoriscono ma da soli non bastano

Ma un aumento delle tariffe, se crea un muro, avrebbe anche come effetto anche quello di stimolare i competitor internazionali a localizzare in Europa la loro produzione. E dunque ciò che viene suggerito è certamente porre uno scudo alle imprese che beneficiano di aiuti di Stato ma nel contempo favorire la transizione dell’industria automobilistica europea tenendo conto della realtà del mercato. L’aumento al 25% delle tariffe Ue su tutte le importazioni di veicoli dalla Cina, secondo l’analisi di T&E, renderebbe le berline e i Suv di medie dimensioni di Pechino più costosi dei loro equivalenti europei, favorendo la produzione locale. I Suv compatti e le auto più grandi importate dalla Cina, con tale tariffa, dovrebbero rimanere leggermente più economici. “I dazi spingeranno le case automobilistiche a localizzare la produzione di veicoli elettrici in Europa – spiega Andrea Boraschi, direttore di T&E Italia, – e questo è potenzialmente un bene per l’occupazione e le competenze che vogliamo far crescere tra i lavoratori. Ma non proteggeranno a lungo l’industria dell’ automotive europea. Le aziende cinesi costruiranno fabbriche nel vecchio continente e quando ciò accadrà la nostra industria dovrà essere pronta a raccogliere la sfida”.

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