Australia, Stati Uniti e Corea del Sud sono i re dell'e-commerce

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L'Australia guadagna la prima posizione con 67,5 punti su 100, in una scala in cui il massimo è sinonimo di una capacità piena di sfruttare tutti i vantaggi dell'e-commerce. Il motivo? L'accesso a internet è diffuso in tutto il paese, è economico e anche particolarmente sicuro. In più sono in tanti ad utilizzare gli smartphone, e tutto si può pagare via internet, dalla spesa alle bollette, fino agli asili e alle tasse.


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In seconda e terza posizione troviamo, rispettivamente, Stati Uniti (66,9) e Corea del Sud (66,4) che, come l'Australia, sono riuscite a superare con facilità il tetto dei 65 punti.


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Nella fascia media di questa classifica rientrano due tipi di paesi. Quelli sviluppati che tuttavia non hanno ancora sfruttato del tutto le potenzialità dell'e-commerce, e quelli che lo hanno fatto ma che, partendo da una realtà in via di sviluppo, non hanno ancora completato la loro scalata.


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Dalla 14esima alla 19esima posizione troviamo Sudafrica, Turchia, Russia, India, Indonesia e Argentina, con punteggi che superano di poco la soglia dei 35 punti.


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Il fatto che la fascia più bassa di questa classifica sia popolata solo da nazioni in via di sviluppo è certamente un dato positivo. Perché tutti questi paesi, puntando soprattutto su infrastrutture e sicurezza, potrebbero fare tantissima strada nel mondo dell'e-commerce.  


Australiani, americani, coreani, ma anche inglesi, tedeschi e cinesi: sono sempre di più i consumatori che ricorrono all'e-commerce per acquistare gli oggetti che desiderano. Secondo uno studio elaborato da The Economist per conto di eBay, il commercio online è destinato a crescere a ritmi vertiginosi in tutti quei paesi in grado di garantire facilitazioni per gli investimenti, una rete internet ben sviluppata, un quadro normativo e legale chiaro, e che si impegneranno a potenziare il commercio con l'estero e a promuovere i pagamenti online.

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