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Australia, la campagna anti-immigrazione della discordia

Australian Government

Questo messaggio non ha neppure bisogno di essere commentato. "Non preoccupatevi, l'Australia non diventerà mai casa loro. Le regole sono cambiate. Date un'occhiata alle statistiche. Chi arriva in Australia via mare senza un regolare visto verrà dirottato verso Nauru o Papua Nuova Guinea". A dire il vero questo lo sanno tutti. E' da tempo che gli accordi con questi due stati del Pacifico sono entrati in vigore. Tuttavia, dall'esterno in pochi immagino che l'Australia possa essere così rigida da non fare eccezioni per nessuno.


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Per fare in modo che tutti sappiano a quale destino andrebbero incontro cercando un rifugio da irregolari in Australia, io governo ha realizzato e distribuito anche un opuscolo a fumetti il cui messaggio di fondo non ha bisogno di didascalie per essere compreso "Cari immigrati (irregolari), se verrete in Australia, ve ne pentirete".


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Per quanto sia naturale, quando si vive in paesi ormai distrutti dalla guerra come può essere l'Afghanistan raccontato da questa campagna, sognare una vita migliore in un posto lontano, non è detto che sia saggio scegliere di trasferirvisi. O meglio, potrebbe valere la pena farlo, ma non da irregolari.


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Che senso ha far accumulare debiti ai familiari che non possono partire con noi condannandoli a dipendere dai loro strozzini, avventurarsi in un viaggio pericoloso e difficile che non dà alcuna garanzia di arrivare a destinazione sani e salvi, e finire poi col mettere in difficoltà una nazione che aveva già chiarito di non essere ne' in grado di aprire le sue frontiere ai rifugiati, ne' disposta a fare ingiuste eccezioni.


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Pensare che saremo noi gli unici fortunati, quelli che per chissà quale ragione riceveranno un trattamento differenziato, e quindi privilegiato, è sbagliato. E inevitabilmente ci porterà a rimpiangere il giorno in cui abbiamo iniziato questo viaggio. Quindi insomma, ognuno è libero di fare quello che vuole, ma magari meglio non sognare l'Australia, che ha messo in chiaro quale sia la sua politica di immigrazione e non ha nessuna intenzione di modificarla.


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E' un messaggio certamente durissimo, che ha scatenato una serie di polemiche soprattutto all'estero, al punto da costringere l'esecutivo di Tony Abbot a "giustificarsi" sottolineando che la campagna in questione è stata in realtà approvata e diffusa dal precedente governo.


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Canberra, però, può dire ciò che vuole, ma come dicono loro stessi, i fatti sono fatti. E agli immigrati irregolari l’Australia ha deciso di non fare sconti, indipendentemente dal colore del Primo Ministro in carica. Del resto, gli accordi con Nauru o Papua Nuova Guinea sono stati firmati apposta per avere un luogo dove far attraccare navi e barconi, e dove mettere in piedi campi profughi in cui accoglierne gli occupanti.


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"Non sprecate i vostri solti, i trafficanti di uomini dicono solo bugie", conclude il fumetto australiano. Il paradiso australiano, allora, non esiste? Chissà cosa risponderebbero quelle decine di migliaia di immigrati irregolari arrivati qui, dai quattro angoli del pianeta, negli ultimi decenni, e che hanno contribuito a trasformare l'Australia nel paese all'avanguardia, trasparente, serio, economicamente solido e (apparentemente?) accogliente e pieno di opportunità che è oggi.


L'opinione pubblica internazionale si è accorta solamente oggi qualche tempo fa Canberra ha approvato unacampagna pubblicitaria dai toni durissimi volta a scoraggiare qualsiasi immigrato irregolare a fare rotta verso il nuovo El Dorado del Pacifico.

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