I flagellanti sciiti celebrano l'Ashura


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Kabul, Afghanistan, 31 ottobre 2014.
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Kabul, Afghanistan, 3 novembre 2014.
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Kabul, Afghanistan, 3 novembre 2014.
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Kabul, Afghanistan, 3 novembre 2014.
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Kabul, Afghanistan, 30 ottobre 2014.
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Kabul, Afghanistan, 3 novembre 2014.
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Srinagar, Kashmir, India, 3 novembre 2014.
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Kabul, Afghanistan, 3 novembre 2014.
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Kabul, Afghanistan, 3 novembre 2014.
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Peshawar, Pakistan, 3 novembre 2014.
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Kadhimiya. distretto settentrionale di Baghdad, 3 novembre 2014.
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Kadhimiya. distretto settentrionale di Baghdad, 1 novembre 2014.
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Saksakiyeh, Libano, 2 novembre 2014.
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Islamabad, Pakistan, 3 novembre 2014.
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Kabul, Afghanistan, 3 novembre 2014.
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Peshawar, Pakistan, 3 novembre 2014.
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Karbala, Iraq meridionale, 2 novembre 2014.
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Najaf, Iraq, 3 novembre 2014.
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Karbala, Iraq meridionale, 3 novembre 2014.

Sono culminate nella notte le celebrazioni dell'Ashura, la festa più sacra dell'anno per i musulmani sciiti, che nel decimo giorno di Muharram, il primo mese del calendario lunare islamico, commemorano il martirio del venerato imam Hussein ibn Ali, decapitato nel 680 dC durante il massacro di Karbala, in cui venne ucciso con 72 suoi familiari e seguaci dall'armata del califfo omayyade Yazid. Secondo gli sciiti, ad Hussein, figlio di Alì (rispettivamente nipote e genero di Maometto) sarebbe spettata la successione al profeta nella guida del neonato Islam, ai loro occhi usurpata invece dai sunniti. A questo episodio si fa risalire la definitiva scissione trai due grandi rami del mondo musulmano.

Durante l'Ashura le comunità sciite (circa il 10% dei musulmani, presenti principalmente in Iran, Iraq, Bahrein, Afghanistan, Libano e Pakistan), manifestano lutto e afflizione in ricordo dell'assassinio dell'Imam Hussein. Nel corso delle celebrazioni, maschi adulti e bambini sfilano in corteo al seguito della sua salma immaginaria, piangendo, disperandosi e autoflagellandosi con fruste metalliche, mazzi di catenelle o lame, al ritmo di tamburi, in segno di dolore per l'ingiustizia subita e per mostrare la disponibilità a sottomettersi volontariamente alla tortura o a morire per la difesa della causa.

In questa gallery, le immagini dell'Ashura da Karbala e Najaf, città sacre agli sciiti, e da Kabul, Srinagar, Peshawar, Baghdad, Islamabad e Saksakiyeh in Libano.

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