Il fascino inarrestabile dell'alta gioielleria

«Ed anch’io, per non essere antiquata, mi metterò un gioiello». Così si conclude la poesia di Emily Dickinson, L’estate è finita, in cui l’autrice paragona i ricchi colori dell’autunno a pietre preziose.

Gemme sempre più rare - come il diamante Laguna blu battuto all’asta per 25 milioni lo scorso mese - che si trasformano in opere d’arte capaci di unire passato e futuro. Come nel caso di Chantecler che ha unito la sua collezione «Anemoni» alla lampada Visio di Dimore di Masiero 2023 perché, dopotutto, «lampada e gioiello creano un connubio per brillare assieme».

L’attenzione verso l’alta gioielleria continua a crescere con alcuni dei top player del settore arrivati a registrare un +300% nelle vendite di «high jewelry» (Tiffany & Co.) e un fatturato pari a dieci miliardi di dollari (Cartier). «Dopo la pandemia, l'alta gioielleria sta assistendo a un forte ripresa» ha raccontato alle pagine di Vogue Business, Cyrille Vigneron, CEO di Cartier, citando il contributo di nuovi mercati quali Medio Oriente, Asia (Giappone, Corea, Cina, Taiwan e Singapore) e Australia.

Secondo Winston Chesterfield, fondatore della società di consulenza di lusso Barton, il motivo dietro al successo dell’alta gioielleria è la sua unicità. «I brand rendono l’oggetto unico, e grazie a questa unicità, gli aggiungono valore».

Attualmente, la gioielleria - insieme alla pelletteria - rappresenta la categoria del lusso in più rapida crescita, trainata da pezzi di altissima gamma e icone. Secondo l’Altagamma Consensus 2023, il mercato della gioielleria «hard luxury» dovrebbe crescere dell’8% quest’anno con un rafforzamento del «fatto a mano» e, come già sottolineato, la ricerca del pezzo unico.

Chantecler

Negli ultimi mesi, i più grandi marchi di gioielleria e un numero sempre crescente di maison di moda - tra gli ultimi debutti compaiono infatti anche Saint Laurent e Fendi - hanno presentato le loro collezioni di preziosi. Viaggi epici raccontati attraverso pietre favolose. Ne è un esempio Louis Vuitton con la sua linea «Deep Time» disegnata da Francesca Amfitheatrof. «Da Louis Vuitton abbiamo amato da sempre l’avventura, alle prese con viaggi verso luoghi straordinari, inattesi», ha affermato la designer. «Deep Time condurrà nel passato più lontano, in un tempo e luogo così remoto che risulta difficile persino da comprendere. Eppure le pietre, tesori che si formano modificandosi nell'arco di molti millenni, ci condurranno proprio là, agli albori del pianeta e della storia del mondo, al nostro simbolico patrimonio geologico».

Smeraldi, acquemarine e zaffiri gialli si fanno portavoce di un universo intricato e sofisticato, dove la forza vitale guida la creazione e la grafica lascia spazio alla materia organica, il tutto incastonato in gioielli spettacolari attraverso otto temi che spaziano da Origin e Fossils sino a Seeds e Flowers.

Il viaggio è anche al centro della proposta di Van Cleef & Arpels che, per la sua ultima collezione, si ispira - come Nicholas Ghesquière prima di lei - al concetto di «Gran Tour», quel viaggio intorno all’Europa intrapreso dai giovani aristocratici del XVIII secolo. Si parte da Londra con collana e orecchini Josiah in oro bianco e due zaffiri taglio ovale di di 25,10 e 21,78 carati, per passare poi agli orecchini Lucendi, ispirati a Parigi, con rubelliti taglio ovale (11,48 e 10,14 carati); è poi il turno delle Alpi con la collana Regina Montium con due tormaline blu-verde rispettivamente di 27,70 carati e 16,26 carati; seguono la parure Reine de l’Adriatique (Venezia) con uno zaffiro taglio ovale di 9,40 carati e il set formato da orecchini e collana Villanova (Firenze) con nove rubelliti taglio cabochon. Il viaggio di Van Cleef & Arpels si conclude con altre due tappe - Roma e Napoli - un anello, Teatro, con smeraldo taglio pan di zucchero di 3,93 carati e una collana, Ninfe con tre rubelliti (24,02, 12,44 e 11,52 carati) zaffiri rosa, rubini, granati spessartite, corallo rosso e pelle d’angelo e diamanti.

Sceglie il viaggio anche Cartier. A raccontare la collezione è la stessa Jacqueline Karachi che spiega: «La collezione rappresenta un’ottima opportunità per immergersi nuovamente nelle tematiche essenziali dello stile Cartier. Per approfondire, per esplorare con uno sguardo nuovo, illuminato dalla contemporaneità. Per affrontarle con un occhio moderno, spingendosi oltre. Un viaggio da ripercorrere nel cuore della creatività Cartier come una storia interrotta che, al pari di messaggi e narratori, vi proponiamo di rivivere».

Si lascia invece ispirare dal suo iconico tweed, Chanel. Il direttore creativo di Chanel Haute Joaillerie, Patrice Leguéreau, ha infatti dichiarato: «Volevo andare oltre nell'interpretazione del tweed, immaginando un vero tessuto di pietre preziose, morbido e leggero». Nascono così 63 pezzi in cinque colori diversi, adornati da cinque oggetti cari a Gabrielle Chanel: il nastro bianco (diamanti e perle coltivate), la camelia rosa (zaffiri rosa), la cometa su sfondo blu (zaffiri e onice), il sole giallo (diamanti gialli e cristallo di rocca) e il leone (rubini, spinelli e granati spessartite).

Pomellato (Photo by Arnold Jerocki/Getty Images for Pomellato)

È invece un’incarnazione di storia e magia la nuova collezione «Mosaico» di Buccellati. Cinquanta pezzi, tutti realizzati a mano, che rappresentano un equilibrio perfetto tra tradizione e innovazione, arte e tecnica. Mentre Pomellato decide di portare la sua «Ode a Milano» fino all’ombra della Tour Eiffel per presentare una collezione di alta gioielleria che si adorna di rari spinelli, tsavoriti verdi, pavé di diamanti e malachiti verde.

«Siamo molto orgogliosi di presentare la nostra collezione di alta gioielleria, la più preziosa di sempre, a Parigi, la capitale dell’haute joaillerie, dove condivideremo la nostra visione unica. Pomellato è diverso perché tutti i nostri gioielli sono fatti per essere indossati ogni giorno. Da sempre, infatti, mettiamo le donne al centro del processo di creazione, proponendo gioielli moderni di ineccepibile qualità e bellezza, facili da indossare», ha raccontato l’AD del brand Sabina Belli.

Bulgari sceglie invece di raccontare il Mediterraneo nella sua ultima collezione, ispirandosi alle molteplicità del Mare Nostrum. Quattrocento creazioni, dove fra gemme straordinarie come gli smeraldi colombiani e gli zaffiri di Ceylon da ben oltre 65 carati, si rincorrono gli echi di Bisanzio, architetture nordafricane, giardini italiani e l’immancabile bellezza dei monumenti di Roma

«Tutto il segmento dell’high end, dunque l’alta gioielleria e l’alta orologeria, è stato il grande vincitore del post-Covid. C’è emozione in queste creazioni, ma anche possibilità di investimento, soprattutto in tempi di inflazione e alta liquidità come questi. In particolare le pietre colorate sono ricercatissime, e noi siamo stati fra i fautori di questo apprezzamento proprio per la nostra storica passione per tali gemme. Ne abbiamo anche “scoperte” di nuove, come la tormalina di Paraiba, di cui dieci anni fa non parlava nessuno e che oggi ha prezzi più alti dei diamanti», ha commentato Jean-Christophe Babin, da dieci anni ceo Bulgari.

Parte dall’Allegoria delle quattro stagioni, Gucci che, a Firenze, presenta la sua nuova collezione di alta gioielleria che cattura le stupefacenti sfaccettature della natura e la sua raffinata bellezza lungo l'inesorabile mutare nelle stagioni. Pietre antiche e tagli eclettici donano ai gioielli un un fascino vintage che evoca un tempo in cui le gemme erano tagliate a mano e le loro faccette, più ampie, erano lavorate a lume di candela.

Uno splendido esemplare da 10 carati è il cuore di una collana con motivo floreale, la cui catena è ornata da perle di opale incise. Gli orecchini abbinati esibiscono due diamanti taglio europeo di oltre 12 carati ciascuno, circondati da opali tagliati a fiore che aggiungono luminosità e iridescenza, mentre diamanti baguette e paisley arricchiscono il design.

È, infine, un «Jardin de la couture» la nuova collezione di alta gioielleria di Dior. Victoire de Castellane trae infatti ispirazione da un tema caro a monsieur Dior, dando vita a 170 creazioni uniche, suddivise in quattro categorie: Galons Fleuris con i suoi motivi bucolici su collane, orecchini e bracciali che ricordano nastri preziosi; Très Cher Dior che gioca sui volumi; Buissons Couture, un’ode alla vegetazione lussureggiante di Jardin de la Couture, le creazioni sono tempestate di fiori fatto di pietre colorate; e Mini Milly, omaggio a Milly-la-Forêt, cittadina nota per la sua tradizione erborista e casa di Christian Dior.

Bulgari


Chanel


Fendi



Gucci


Cartier


Pasquale Bruni


Dior


Van Cleef & Arpels


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