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Afghanistan: via l'Isaf, i talebani cantano già vittoria

All'indomani della fine della missione Isaf in Afghanistan i talebani cantano già vittoria. L'Isaf, secondo quanto si  legge in un comunicato in inglese del gruppo fondamentalista, è stata "un fuoco di barbarie e crudelta'" che ha annegato il Paese "in un lago di sangue".

Vita quotidiana in Afganistan in 38 scatti

EPA/ABDUL MUEED
5 aprile 2014. Un bambino afghano rimasto ferito in un attacco terroristico a Jalabad, in Afghanistan, nel giorno in cui si sono aperte le urne per le elezioni presidenziali.

Vita quotidiana in Afganistan in 38 scatti

Aref Karimi/AFP/Getty Images
7 febbraio 2014. Una bambina si riscalda vicino a una stufa tradizionale chiamata "sandali" nella casa della sua famiglia a Herat, in Afghanistan.

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Noorullah Shirzada/AFP/Getty Images
18 dicembre 2014. Una lezione scolastica in un'aula a cielo aperto nel quartiere di Mohmand Dara, nella provincia orientale di Nangarhar, in Afghanistan. Il sistema educativo del Paese, che ha avuto solo rari momenti di pace nel corso degli ultimi 30 anni, è stato minato dall'invasione sovietica del 1979, dalla guerra civile e da sei anni di regime talebano.

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EPA/JALIL REZAYEE
14 dicembre 2014. Un bambino afghano rifugiato interno alla finestra della casa di fango in cui vive a Herat, in Afghanistan.

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Michael Yamashita/MAO Torino
Feyzabad, Afghanistan. Una donna completamente velata da un burqa porta i suoi figli da un medico per farli visitare.

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Michael Yamashita/MAO Torino
Fumatori di oppio a Qualeh Panjah, in Afghanistan.

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EPA/SAYED MUSTAFA
15 novembre 2014. Una bambina al lavoro in un campo di cotone nella provincia di Balkh, in Afghanistan.

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EPA/SAYED MUSTAFA
6 novembre 2014. Due ragazzini tornano a casa con degli arbusti secchi da usare come legna da ardere, alla periferia di Mazar-e-Sharif, in Afghanistan.

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Aref Karimi/AFP/Getty Images
26 agosto 2014. Un uomo trasporta del fieno sul dorso del suo asino, alla periferia di Herat, in Afghanistan.

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16 luglio 2014. A Herat, in Afghanistan, un gruppo di donne completamente coperte da burqa aspettano la distribuzione gratuita di cibo e aiuti dell'Organizzazione Internazionale dei Migranti (IOM), nell'ambito del programma alimentare di aiuto alle persone bisognose, in occasione del Ramadan.

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Noorullah Shirzada/AFP/Getty Images
30 marzo 2014. Un bambino afghano gioca con uno pneumatico lungo una strada in un villaggio alla periferia di Jalalabad, Afghanistan.

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8 dicembre 2014. Un operaio al lavoro in una fabbrica di riciclo della plastica a Herat, in Afghanistan.

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Johannes Eisele/AFP/Getty Images
Ragazzi afghani giocano a volley vicino a Kabul

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15 novembre 2014. Una bambina al lavoro in un campo di cotone nella provincia di Balkh, in Afghanistan.

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EPA/JAWAD JALALI
15 novembre 2014. A Kabul, in Afghanistan, un operaio durante una pausa dal lavoro in una miniera di carbone.

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Kabul, Afghanistan, 18 novembre 2014.

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Kabul, Afghanistan, 18 novembre 2014.

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Kabul, Afghanistan, 18 novembre 2014.

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Kabul, Afghanistan, 18 novembre 2014.

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Kabul, Afghanistan, 18 novembre 2014.

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Kabul, Afghanistan, 18 novembre 2014.

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Kabul, Afghanistan, 18 novembre 2014.

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6 novembre 2014. Due ragazzini tornano a casa con degli arbusti secchi da usare come legna da ardere, alla periferia di Mazar-e-Sharif, in Afghanistan.

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FARSHAD USYAN/AFP/Getty Images
6 novembre 2014. Un operaio appoggiato alla sua pala mentre aspetta di caricare un mucchio di carbone su un camion, alla periferia di Mazar-i-Sharif, in Afghanistan.

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Kabul, Afghanistan, 31 ottobre 2014.

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Kabul, Afghanistan, 31 ottobre 2014.

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SHAH MARAI/AFP/Getty Images
Kabul, Afghanistan, 3 novembre 2014.

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SHAH MARAI/AFP/Getty Images
Kabul, Afghanistan, 3 novembre 2014.

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Kabul, Afghanistan, 3 novembre 2014.

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Kabul, Afghanistan, 3 novembre 2014.

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Kabul, Afghanistan, 3 novembre 2014.

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Kabul, Afghanistan, 3 novembre 2014.

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Kabul, Afghanistan, 3 novembre 2014.

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SHAH MARAI/AFP/Getty Images
Kabul, Afghanistan, 30 ottobre 2014.

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©Steve McCurry
Steve McCurry, Ragazza sull'uscio, Afghanistan, 2003

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Noorullah Shirzada/AFP/Getty Images
22 ottobre 2014. Dalla sua casa alla periferia di Jalalabad, in Afghanistan, un appassionato di piccioni di nome Habibullah osserva il volo dei suoi 55 uccelli, che lascia liberi ogni giorno per alcune ore.

Vita quotidiana in Afganistan in 38 scatti

Ufficio Stampa
Argan Oil Paladine: uno degli scatti del Calendario Lavazza 2015 di Steve McCurry che ritrae Nadia Fatmi, Presidente della cooperativa di sole donne Tighanimine (presidio Slow Food), custode e paladina dell'Argan, immortalata davanti all' "albero della vita"

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Noorullah Shirzada/AFP/Getty Images
20 ottobre 2014. Un bambino con il suo asino alla periferia di Jalalabad, in Afghanistan.

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Marc Riboud/Courtesy The Rubin Museum of Art
Afghanistan, 1955.

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Marc Riboud/Courtesy The Rubin Museum of Art
Strada verso il Passo Khyber, che collega il Pakistan con l'Afghanistan, 1956.

"L'America, i suoi alleati invasori e tutte le arroganti organizzazioni internazionali hanno subito una netta sconfitta in questa guerra asimmetrica" dichiarano trionfanti gli studenti coranici promettendo di continuare a combattere per la realizzazione di "un sistema islamico puro" e  "l'espulsione incondizionata delle restanti forze di invasioni": sono 12.500 i militari americani e di altri Paesi Nato ancora presenti nel Paese.

Non più come forze cobattenti, ma con compiti di addestramento e supporto alle forze di polizia del fragile governo di unità nazionale del neopresidente Ashraf Ghani, ex funzionario della Banca Mondiale e capo di una coalizione nata in coabitazione con l'ex ministro degli Esteri ed ex rivale delle presidenziali del settembre 2014, il tagico Abdullah Abdullah, già braccio destro del comandante Massoud.

Abdullah Abdullah
I talebani hanno anche ironizzato sul fatto che la cerimonia per la fine della missione si sia svolta in segreto e al chiuso di una base a Kabul, definendola "una chiara indicazione della loro sconfitta e della loro delusione". Il cauto ottimismo di Paolo Gentiloni, espresso stamani a Unomattina, non basta a dissipare i dubbi sulla tenuta di un Paese tuttora spaccato in clan, war lords ed etnie in guerra tra loro, dove anche il controllo del territorio da parte delle forze di polizia e dell'esercito regolari è un obiettivo, fuori dai maggiori centri abitati, lontanissimo dall'essere raggiunto.
Come dimostrano gli attentati che hanno salutato l'insediamento del nuovo presidente Ghani.

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