L'addio al nubilato, una settimana di tortura estiva nel regno del cattivo gusto

Alzi la mano chi non è inorridito nella veste di spettatore almeno una volta davanti alle scene da un addio al nubilato. Un evento che, più che una festa, sembra ormai una settimana di tortura estiva. Chiamiamola pure sfascion week. Non solo dobbiamo sobbarcarci il caldo rovente di questi giorni, che fa perdere la pazienza anche ai termometri più resistenti. E che magari per un inconsapevole rsvp ci mette in agenda proprio un matrimonio a pranzo con il ciclone africano come special guest, ma dobbiamo anche confrontarci con il trionfo del cattivo gusto nelle feste del. Giorno prima,che sembra raggiungere livelli epici.
Sembrava che l'anno zero del cattivo gusto fosse stato raggiunto quando alcune donne (non tutte, ovviamente) hanno deciso di rendere l'8 marzo una triste parata di ostentazione delle peggiori forme di esibizionismo represso, tra deliri ai piedi di spogliarellisti e iatture verso il sesso opposto. Poi c'è stato il girone dei prediciottesimi, ampiamente documentato su you tube. Ma l'addio al nubilato ha decisamente superato ogni aspettativa, trasformandosi in un'opera di cattivo gusto allucinante, che lascia senza parole e pone seri interrogativi su chi ne abbia avuto l'idea.

Chi sono queste donne che vediamo scatenarsi senza pudore? Sembra che abbiano bisogno prima di farsi sposare, di una serata senza alcun filtro o vergogna. Ogni episodio di cattivo gusto è esposto al massimo dei volumi, sfidando il buon senso e lasciando spazio a giudizi severissimi da parte di chi assiste a tali spettacoli imbarazzanti. E tutto questo non tra le pareti di una casa dove cazzeggiare non solo è concesso ma anche quasi doveroso, ma il più delle volte per strada, perculando l'abito del giorno dopo e coinvolgendo un pubblico improvvisato nelle proprie cadute di stile.

Non è sufficiente che certe disgraziate compiano tali gesti di dubbio gusto, ma devono farlo proprio durante la settimana più calda dell'estate! Il sole brillante e il termometro che raggiunge temperature infernali non bastano a fermare la loro sfrenata voglia di umiliarsi e umiliare chiunque abbia la sfortuna di trovarsi nelle vicinanze. Certo, possiamo capire il desiderio di esprimere la propria gioia nel matrimonio imminente, ma forse c'è un modo meno sconcertante per farlo.

E così, ci troviamo a dover affrontare una combinazione di tortura climatica e umana, in cui i limiti del cattivo gusto sembrano dilatarsi all'infinito. È come se la parola "eleganza" fosse diventata misteriosamente sconosciuta in questo contesto, sostituita da una serie di gesti sconcertanti che pongono una sfida al nostro senso estetico. E pure a quello del pudore.
Forse è il momento di porre fine a questa continua orgia di volgarità e tornare a dare valore all'arte della celebrazione. L'addio al nubilato dovrebbe essere un'occasione gioiosa e indimenticabile per la sposa e le sue amiche, non un circo di devastazione che mette a dura prova la pazienza e il buon gusto di coloro che sono costretti ad assistervi.

Quindi, iniziamo a ridimensionare il cattivo gusto e a riscoprire l'importanza di una celebrazione rispettosa e sofisticata, quantomeno per riportare l'addio al nubilato alla dignità e all'eleganza che merita. Diamo un taglio netto al carnevale del cattivo gusto e torniamo a festeggiare con stile, lasciando alle future spose ricordi preziosi e non traumi indelebili. E a chi risponde che allora siamo contro il divertimento, beh, de quello è l'unico modo di divertirsi, non c'è non ton che tenga.

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