Aborto, pro life vs pro choice a Washington - Foto

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Washington DC, USA, 22 gennaio 2015. La marcia degli antiabortisti.
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Washington DC, USA, 22 gennaio 2015. Partecipanti alla "March for Life".
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Washington DC, USA, 22 gennaio 2015. Una militante pro-choice.
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Washington DC, USA, 22 gennaio 2015. "La vita conta" sul cartello di un attivista contro l'aborto.
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Washington DC, USA, 22 gennaio 2015. Un attivista contro l'aborto mostra un cartello contro il Presidente Obama.
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Washington DC, USA, 22 gennaio 2015. Militanti pro choice e pro-life con i rispettivi cartelli manifestano davanti alla Corte Suprema degli Statu Uniti.
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Washington DC, USA, 22 gennaio 2015. Attivisti pro choice cercano di bloccare il percorso della marcia antiabortista.
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Washington DC, USA, 22 gennaio 2015. Attivisti pro choice bloccano temporaneamente il percorso della marcia antiabortista.
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Washington DC, USA, 22 gennaio 2015. Attivisti pro choice bloccano temporaneamente il percorso della marcia antiabortista.
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Washington DC, USA, 22 gennaio 2015. La polizia del Campidoglio avvisa gli attivisti pro choice che stanno bloccato temporaneamente il percorso della marcia antiabortista che verranno arrestati se non desistono.
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Washington DC, USA, 22 gennaio 2015. Attivisti pro choice bloccano temporaneamente il percorso della marcia antiabortista.
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Washington DC, USA, 22 gennaio 2015. Attivisti pro choice bloccano temporaneamente il percorso della marcia antiabortista.
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Washington DC, USA, 22 gennaio 2015. Un'attivista pro choice viene fermata dalla polizia per aver bloccato temporaneamente il percorso della marcia antiabortista.
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Washington DC, USA, 22 gennaio 2015. Un attivista pro choice viene arrestato dalla polizia per aver bloccato temporaneamente il percorso della marcia antiabortista.
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Washington DC, USA, 22 gennaio 2015. Agenti della polizia del Campidoglio arresta due attivisti pro choice che hanno bloccato temporaneamente il percorso della marcia antiabortista.
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Washington DC, USA, 22 gennaio 2015. Partecipanti alla "March for Life".
Washington DC, USA, 22 gennaio 2015. Sul cartello di un militante pro-choice si legge: "L'aborto è diritto alla salute e
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Washington DC, USA, 22 gennaio 2015. Attivisti contro l'aborto.
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Washington DC, USA, 22 gennaio 2015. Un attivista pro Life.
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Washington DC, USA, 22 gennaio 2015. La polizia del Campidoglio schierata a difesa dei manifestanti di fronte alla Corte Suprema, dopo che degli attivisti pro choice hanno bloccato temporaneamente il percorso della marcia antiabortista.

Nel 42° anniversario della decisione della Corte Suprema degli Stati Uniti che nel 1973, con la sentenza Roe contro Wade rese legale nel Paese l'interruzione di gravidanza, si è svolta ieri a Washington l'annuale March for Life con cui gli antiabortisti contestano l'avvenuta legalizzazione dell'aborto. In risposta alla marcia dei pro Life (per la vita), anche quest'anno un un folto gruppo di attivisti pro Choice (per la scelta) è intervenuto cercando di ostacolarla pacificamente. Come ci raccontano queste immagini, un gruppo di loro è stato arrestato dalle forze di sicurezza. 

Lo scontro tra favorevoli e contrari all'aborto, che si avvia ad essere centrale nella prossima campagna elettorale presidenziale, si è rinnovato ieri anche tra i Repubblicani e il Presidente Barack Obama. Con 242 voti a favore e 179 contrari, la Camera dei rappresentanti ha votato un disegno di legge per bloccare in modo permanente i finanziamenti federali per l'aborto. La misura deve ancora essere approvata dal Senato e Obama ha fatto sapere che porrà il veto sostenendo che "limita inutilmente la libertà riproduttiva delle donne". L'uso di fondi federali per pagare l'interruzione di gravidanza, tranne nei casi di incesto, stupro e quando la vita della madre è in pericolo, è già vietato da una misura approvata ogni anno come parte di un disegno di legge sui finanziamenti, ma il provvedimento in questione renderebbe tale divieto permanente. Il voto di ieri è giunto dopo che i Repubblicani hanno dovuto annullare il dibattito previsto su un disegno di legge per vietare l'aborto dopo 20 settimane dalla gestazione, in seguito all'opposizione del ramo femminile del partito, pronto a non votarlo. 

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