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Gli 80 anni del Dalai Lama - Foto

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Tenzin Gyatso, come fu ribattezzato dai Lama tibetani il 14° Dalai Lama, attorno al 1940.
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I due leader spirituali rivali del tibet con Mao Tse Tung nel 1956. A sinistra Panchen Lama e a destra il Dalai Lama, prima della deposizione per mano di Pechino
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Monaci buddisti nel 1955 suonano il mezzogiorno a Lhasa presso il Potala palace, residenza fino al 1959 del Dalai Lama
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Lhasa, 1959. Militari cinesi di fronte alla folla sotto il palazzo del Dalai Lama dopo la repressione della rivolta anti cinese.
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Orfani tibetani arrivano in India con un aereo dell'USAF. Anno 1963.
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Il Dalai Lama con il leader indiano Nehru dopo l'esilio del governo tibetano per mano cinese.
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Manifestazione di tibetani presso il palazzo dell'ONU. New York, 1959.
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Oslo, 10 dicembre 1989: il Dalai Lama riceve il premio Nobel per la Pace.
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Con il presidente francese François Mitterrand.
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In visita al Museo dell'Olocausto di Washington D.C.
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Londra: il Dalai Lama scherza con la statua che lo raffigura al Museo delle Cere.
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Il Dalai Lama con tutti gli altri leader religiosi in un incontro in San Pietro con Papa Giovanni Paolo II
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Con l'arcivescovo Desmond Tutu a Bruxelles nel 2006.
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Il Dalai Lama a Chicago con il suo illustre seguace Richard Gere.
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Con la cancelliera tedesca Angela Merkel in visita a Berlino.
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Roqueredonde, Francia meridionale: Il Dalai Lama e Carla Bruni.
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Il Dalai Lama durante un discorso alla UCLA di Los Angeles nel 2001.

Nato con il nome di Lhamo Dondrub da una famiglia di contadini con 16 figli, compie oggi 80 anni il leader politico e spirituale tibetano.

Riconosciuto incarnazione del suo predecessore, il 13° Dalai Lama, governò quindicenne per pochi mesi prima dell'invasione cinese. In esilio dal 1959 non abbandonò mai l'obiettivo supremo dell'indipendenza e autodeterminazione del suo popolo. Nobel per la Pace nel 1989, ha tenuto in tutto il mondo centinaia di discorsi e incontri influenzando profondamente milioni di fedeli tra cui personaggi di spicco della cultura, dell'arte e dello spettacolo.

Le sue parole chiave, contenute nel significato del suo nome, sono la compassione e il rispetto. In contrasto con la linea dura di Pechino attraverso i decenni, dalla grande rivolta tibetana del 1959 fino a quella più recente in occasione delle Olimpiadi di Pechino nel 2008. Continua oggi la sua attività di propaganda a favore della libertà del Tibet, anche se dal 2011 ha formalmente passato il testimone a un membro del governo in esilio. 

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