730 precompilato, cosa fare se arriva dal fisco la lettera di avviso bonario

Correrà di certo un brivido freddo lungo la schiena ai contribuenti che nei prossimi giorni riceveranno una delle 220mila lettere inviate in queste ore dal fisco e legate a irregolarità sul nuovo 730 precompilato. Eppure, nelle intenzione dell’Agenzia delle entrate, le missive in questione vogliono solo avere la funzione di avviso bonario, per mettere in guardia sul fatto che secondo i database dell’erario, qualcosa non torna. Le 220mila lettere insomma, rientrano a pieno titolo in quel nuovo corso che si vorrebbe introdurre nel rapporto tra cittadini e fisco: almeno nelle prime fasi, l’atteggiamento deve essere quello di chi ti mette in guardia, ti informa, insomma, come detto, ti avvisa bonariamente che qualcosa non va. E se il contribuente accoglie l’invito e si mette in regola, non parte nessuna forma di accertamento e tantomeno di ispezione, insomma, amici come prima, si fa per dire ovviamente. Ma vediamo nel dettaglio a chi saranno indirizzate le 220mila comunicazioni e cosa fare per mettersi in regola.

Un 730 dovuto e non inviato
Gli avvisi bonari dell’Agenzia delle entrate, saranno indirizzati a tutti quei cittadini che non hanno presentato il proprio 730 precompilato nella convinzione che non dovessero farlo. Ricordiamo infatti che nel caso si sia dipendenti di una sola azienda e si sia destinatari di un solo Cud, la presentazione del 730 non è necessaria. Nel caso dei 220mila contribuenti che saranno contattati dal fisco però, è risultato evidentemente che i soggetti in questione nel 2014 siano stati titolari di più redditi provenienti da datori di lavoro diversi. La conseguenza è che dunque avrebbero dovuto presentare regolarmente la propria dichiarazione dei redditi, sottoforma di Modello Unico. Normalmente queste sono rilevazioni che prima il fisco eseguiva a distanza anche di anni. Ora invece grazie proprio all’introduzione del nuovo 730 precompilato che permette all’Agenzia delle entrate di avere a disposizione in tempo reale tutta una serie di informazioni, è stato possibile “informare” i cittadini interessati nel giro di qualche mese.

Una soluzione chiamata Modello Unico
Come accennato dunque, i soggetti che riceveranno una delle 220mila lettere del fisco, per mettersi in regola, dovranno presentare il Modello Unico entro il prossimo 29 dicembre. Potranno farlo in modo autonomo, nel caso ne siano capaci, utilizzando il pin che permette l’accesso alla propria area riservata sul sito dell’Agenzia delle entrate. Altrimenti, come sempre, dovranno rivolgersi a un Caf o a un commercialista. Tra l’altro il lavoro di questi ultimi potrà risultare di molto semplificato perché i dati relativi al contribuente potranno essere desunti dal 730 precompilato che i tecnici del fisco avevano comunque predisposto per questi soggetti che poi sono risultati inadempienti.

Multe e sanzioni
Ovviamente, oltre al Modello Unico, l’irregolarità rilevata dal fisco costerà anche qualcosa ai contribuenti coinvolti in questa vicenda. Anche in questo caso non stiamo parlando certo di stangate, visto che come accennato il nuovo corso dell’Agenzia delle entrate punta su interventi meno punitivi. Ad esempio, si dovranno innanzitutto versare 25 euro per la presentazione tardiva del Modello Unico, una cifra decisamente più abbordabile rispetto ai 256 euro che si pagavano in passato. Inoltre, tutti quelli che decideranno di mettersi in regola entro i 90 giorni prossimi, per quanto riguarda l’Irpef non pagata, potranno sfruttare il cosiddetto ravvedimento operoso, che prevede una sanzione del 3,75% sulla somma dovuta, più gli interessi calcolati al tasso legale dello 0,5% annuo, che scatteranno a partire dal 16 giugno, data ultima per la presentazione regolare del 730 precompilato.

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