10 cose che (forse) non sai su Stranger Things

È Stranger Things mania: negli Usa la serie di Netflix, di cui è appena partita la seconda stagione, ha scalfito il primato di ascolti di Game of Thrones e in Italia le storie dei 4 protagonisti hanno conquistato praticamente tutti: merito di una storia avvincente che porta un bel po’ di mistero in quell’età dell’innocenza che per molti sono stati gli anni 80. Ma se della trama sappiamo tutto o quasi (anche per via degli spoiler), cosa sappiamo del dietro le quinte di Stranger Things? Ecco 10 curiosità

Autori e cast

1. Gli artefici del successo di Stranger Things sono i fratelli Matt e Ross Duffer, che hanno precedentemente scritto alcuni episodi della serie sci-fi Wayward Pines. Il loro principio guida è stato: "Cosa accadrebbe se Steven Spielberg mettesse in scena un libro di Stephen King?".

2 I due Steven non sono gli unici riferimenti. Per convincere i produttori a investire sulla serie, i Duffer hanno pubblicato un trailer che combina clip da oltre 25 film degli anni 80 tra cui E.T., Nightmare on Elm Street, Super 8 e Halloween.

3. La seconda faticaccia è stato scegliere il cast: i Duffer hanno provinato 906 ragazzi e 307 ragazze per trovare i protagonisti. A molti veniva chiesto di leggere le scene del film cult Stand By Me (di Steven King, of course).

4. E a proposito di cast: Stephen King gli ha dato involontariamente una mano: in un suo tweet del 2014 definiva straordinaria la performance di Millie Bobby Brown, che in Stranger Things interpreta Eleven (Undici): quale endorsement migliore? A proposito, che sia brava lo conferma anche il fatto che la giovane attrice è praticamente sorda da un orecchio.

Gli anni 80

5. Le citazioni si sprecano, a cominciare dallo stile dei titoli, ispirati ai lavori dell'ottimo Richard Greenberg, il designer dietro la grafica dei titoli come Alien, Superman, The Goonies e The Dead Zone.

6. Fateci caso, nonostante sia stata girata in digitale e alta definizione, Stranger Things ha la grana caratteristica delle pellicole dei film degli anni 80. Non è casuale: l’effetto vintage è stato ottenuto in post-produzione.

Vite da (giovani) star

7. Quello di Bob era destinato ad essere un ruolo più piccolo, ma Sean, l’attore che lo impersona era così bravo che i Duffer ne hanno fatto una star della serie, dandogli la sua scena eroica di morte. E Matt Duffer ha dichiarato che quella è stata la scena più difficile. Non volevano ucciderlo, Sean non voleva lasciare la serie. Ma narrativamente era la cosa giusta da fare. The show must go on...

8. C’è chi dice che la vera star della serie sia Gaten Matarazzo (Dustin), abile improvvisatore. E i registi gli hanno lasciato libertà di improvvisare in un sacco di scene.

9. Tutti i giovani protagonisti si tengono in contatto attraverso un gruppo di Whatsapp chiamato, con un gioco di parole, “Stranger Texts”. E nelle pause sul set giocano a Monopoly.

Quante stagioni?

10. I Duffer hanno assicurato almeno 4 stagioni della serie. Ma c’è chi dice che l’enorme successo fin qui ottenuto li spinga un po’ più in là.

Per saperne di più

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