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(Ansa)
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Sulle adozioni dei bambini ucraini Putin viola ogni legge internazionale

Un esperto del settore adozioni spiega come mai il recente decreto di Mosca che accelera le procedure per i bambini ucraini sia fuori da ogni normativa giuridica oltre che fuori dal mondo

«La procedura semplificata di adozione per i bambini ucraini decisa dal Governo russo è illegale. La Corte dell’Aia parla chiaro, i minori nei conflitti di guerra non posso essere adottati». L'accusa, pesante, nei confronti del leader del Cremlino è di Paolo Limonta presidente CIAI (centro italiano aiuti all’infanzia).

Come avevamo anticipato settimane fa la Russia ha approvato pochi giorni fa un decreto che semplifica al massimo le procedure di adozione dei bambini ucraini. Minori, ricordiamo, che sarebbero oltre 200mila e di cui ad oggi si ignorano non solo le condizioni psico fisiche ma soprattutto se abbiano ancora i loro genitori e dove siano stati portati dall’esercito Russo. Difatti dopo oltre 100 giorni di guerra dei bambini portati in Russia non si sa nulla ed è impossibile stabilire se siano realmente orfani, ma Putin non fa sconti a nessuno e con questo decreto i minori ucraini nelle sue mani anche se avessero ancora dei famigliari saranno costretti a giurare fedeltà al regime. Un’ennesima crudeltà nei confronti di questi bambini soli e in fuga su cui la Comunità Internazionale tarda ancora ad esprimersi e che potrebbe essere inserita tra le varie accuse di crimini di guerra.

Cosa ne pensa del decreto per adottare i bambini ucraini firmato da Putin?

«I bambini ucraini a causa della guerra si trovano privati dei loro genitori e non possono assolutamente essere adottati. La procedura di adozione semplificata non viola solo le leggi ucraine ma anche quanto pubblicato dalla Corte l’Aia. Quello che sta facendo la Russia è illegale. Per procedere ad una adozione è necessario essere certi che quel bambino non abbia legami significativi con nessun adulto».

Cosa dice la Corte dell’Aia?

«La Corte dell’Aia il 16 marzo in una nota informativa sulla protezione e l’adozione internazionale di minori ucraini, specifica che non hanno una condizione che li rende adottabili. Nello specifico dice che nel caso di conflitti armati tutte le misure previste devono essere rivolte alla protezione dei minori per i rischi che ci sono in situazioni di emergenza e che riguardano anche la criminalità. Ovviamente non vale per i minori che erano già stati dichiarati adottabili. In pratica i bambini non possono essere dichiarati orfani perché in una situazione del genere come quella dell’Ucraina è impossibile stabilirlo».

Qual è la vostra posizione?

«La posizione di CIAI è chiarissima. La Russia non può assolutamente attuare questo procedimento che accelera l’adozione dei bambini ucraini. Infatti abbiamo chiesto ad Euro Adoption, che è la rete europea che si occupa di adozione internazionali, di fare delle verifiche. E poi l’ipocrisia della situazione è incredibile! Se la Russia vuole proteggere come dice i bambini ucraini deve fare una cosa soltanto, ossia interrompere le azioni di guerra. Non serve adottare i bambini ma un cessate il fuoco perché come al solito nelle guerre decidono gli adulti ma a pagare le ripercussioni maggiori sono i bambini. Noi ribadiamo che la Russia non ha alcun diritto di avanzare queste pretese».

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Linda Di Benedetto