In un incontro di pochi giorni fa le due parti si sono mostrate ferme sulla loro posizioni, anzi, sulla valutazione data alla squadra nerazzurra; non c’è quindi spazio per una trattativa. Almeno oggi. L’estate prossima si vedrà se qualcuno abbasserà le richieste e se al tempo stesso qualcun altro aumenterà l’offerta.
I tifosi interisti specie coloro si erano fidati delle anticipazioni fatte da alcuni blogger sui social network quando avevano diffuso la notizia che il 19 novembre scorso sarebbe stato ufficializzato il passaggio di proprietà dell’FC. Internazionale Milano dalla famiglia Zhang (Suning Group) al Public Investment Fund (PIF) uno dei più grandi fondi sovrani del mondo visto che gestisce asset per quasi 500 miliardi di dollari e che è presieduto dal’erede al trono dell’Arabia Saudita il principe Mohammad bin Salmān Āl Saʿūd, sono rimasti delusi perché nulla di quanto scritto e detto alla fine accaduto e non poteva che essere che così.
Quindi il passaggio di proprietà del club è una speculazione giornalistica sulla quale in molti hanno scritto e detto? Di certo c’è che la proprietà cinese (nell’Inter ha investito moltissimo, un fatto del quale in molti si dimenticano e che l’ha riportata alla vittoria senza contare gli interventi sulle strutture del club oggi all’avanguardia) crede che sia venuto il momento di passare la mano per ragioni politiche interne e perché anche loro hanno capito che il business calcio, specie in Italia, comporta enormi spese a fronte di bassi ricavi. Insomma la famiglia Zhang cederebbe ma non intende certo regalare o quasi il club proprio adesso che si parla del nuovo stadio e quindi ha fissato il suo prezzo che è di un miliardo di euro non trattabili come ribadito anche recentemente.
Chi conosce la Cina e il loro modo di fare business sa benissimo che la valutazione è fatta dall’alto e non si discute, di contro, i sauditi lentissimi a prendere decisioni, si siedono al tavolo forti della loro potenza economica ma che non sono certo disposti a fare follie almeno per il calcio: business al quale si sono appena affacciati e che conoscono pochissimo. Dell’Italia poi temono l’instabilità politica, le liti interne alla Lega calcio e la gigantesca burocrazia italiana che potrebbe far affondare il progetto stadio (come avvenuto ad esempio a Roma), ma anche le polemiche sulla figura dell’erede al trono Mohammad bin Salmān, amico personale del senatore Matteo Renzi. Per loro l’Inter vale 600-650 milioni di euro che è una cifra che per gli Zhang è a dir poco insufficiente se non offensiva. All’ennesimo No degli Zhang ha fatto eco Amanda Staveley neo co-proprietaria del Newcastle, la società inglese prelevata dal fondo PCP Capital Partners, il braccio destro del Fondo Pif con un’incauta intervista al Belfast Telegraph nella quale ha affermato: ‹‹Abbiamo parlato con l’Inter, ma il problema era che la struttura del campionato era un disastro. Abbiamo guardato brevemente anche al Bordeaux. Adesso, però non siamo più interessati all’Inter››.Uscita incauta e non concordata perché non è certo nello stile della Casa Reale viste le polemiche che la circondano, scatenare polemiche attraverso la stampa.
In ogni caso chi si vuole sedere al tavolo per comprarsi l’Inter prima deve parlare con la famiglia Zhang (padre e figlio) poi deve firmare un assegno con scritto 1 miliardo oltre ad essere in grado di garantire investimenti degni del blasone della società Campione d’Italia. Questo in sintesi quello che è stato detto al PIF e ad altre realtà interessate (sia alla gestione del club che alla costruzione dello stadio) che si sono manifestate anche recentemente tramite intermediari.
La proprietà cinese al netto delle difficoltà oggettive è convinta così come il management del club che sta programmando il futuro sportivo dell’Inter di avere dalla loro il tempo e le capacità economico-finanziarie e manageriali per mettere i conti al sicuro magari continuando a vincere e solo poi, eventualmente passare la mano con lo stadio in costruzione. Quindi chi ha un miliardo possibilmente vero si faccia avanti. Magari non sui social network o su You Tube.
