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I conti del Cnr, un ente pubblico dai mille misteri

I conti del Cnr, un ente pubblico dai mille misteri

Migliaia di dipendenti, un bilancio da oltre un miliardo di euro, compiti piuttosto vaghi, al punto che per l’intera pandemia non sono mai stati chiamati in causa a collaborare dal Governo. Il Cnr è uno dei numerosi enti statali di cui spesso ci si dimentica ma che esistono, costano, vivono. In tre puntate la nostra inchiesta per capire, soprattutto, quanto costa e cosa fa.


In Italia sono numerosi gli Enti pubblici di cui non si conosce la mission ne tantomeno il rapporto tra costi di gestione e produttività. Tra questi c’è il Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr) vigilato dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca. L’Ente è stato fondato nel 1923 e si occupa di realizzare progetti di ricerca scientifica nei principali settori della conoscenza per lo sviluppo del Paese. Negli ultimi anni però ha impiegato una buona parte dei finanziamenti ottenuti per coprire le spese delle vari sedi e gli stipendi di ricercatori, tecnici e personale amministrativo. Stranamente durante la Pandemia il Cnr è uno dei pochi enti che non è stato chiamato in causa per l’emergenza.

Il Bilancio del Cnr: costi ed investimenti

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I soldi a disposizione del Cnr supera il miliardo di euro di cui circa 700 milioni provenienti dal Miur che vengono utilizzati in gran parte per pagare gli stipendi di 8412 dipendenti e le spese dei 90 istituti presenti nel Paese. Un fatto che evidenzia come la gestione amministrativa prevalga economicamente sull’attività di ricerca.

Secondo la Corte dei Conti nel 2010 il 70% delle risorse di bilancio sono state destinate ad affitti e retribuzioni del personale. Situazione che non sembra essere migliorata di molto nell’ultima rendicontazione disponibile della Corte dei Conti che è del 2018. Le indennità corrisposte ai componenti degli organi sociali del Cnr determinate dal MIUR sono pari a 196.886.00 euro per il Presidente, (Nel 2017 era 159.477,66) 100.000 euro per il vicepresidente e a 37.863 euro per gli altri componenti del Consiglio di amministrazione. Al Presidente del Collegio dei revisori è riconosciuta un’indennità pari a 25.000 euro e ai componenti del Collegio un’indennità pari a 21.000 euro. Ai componenti del Consiglio scientifico generale è corrisposto un gettone di presenza di 500 euro per la partecipazione a ciascuna riunione dell’organo. Il Direttore generale del CNR ha la responsabilità della gestione e della direzione della struttura amministrativa; il suo compenso ammonta a 120.000 euro annui lordi, al quale si deve aggiungere la retribuzione di risultato che non può essere superiore a 60.000 euro.

Nel corso del biennio 2018-2019 la rete scientifica è stata rimodellata mediante soppressioni ed accorpamenti ed al 31 dicembre 2019 gli istituti operativi erano 90.

Il CNR ha dato corso ad un ampio piano di stabilizzazione del personale precario che ha evidenziato una significativa crescita per un un costo a regime complessivo pari a 61,1 milioni nel 2018, mentre nel 2019 ha riguardato 194 unità, con un costo a regime complessivo pari a 11 milioni. Un fenomeno considerato rilevante dalla Corte dei Conti che ha chiesto all’Ente di verificare puntualmente le compatibilità delle assunzioni. Il sistema delle proroghe contrattuali e degli affidamenti diretti al di fuori delle convenzioni CONSIP e del MePa è ancora molto diffuso all’interno dell’Ente. Infatti il Collegio dei revisori si è espresso in modo critico, invitando l’Ente a porre rimedio. Nel dicembre del 2018 il Cnr ha inserito nel Piano della performance 2019 -2021, l’obiettivo dell’attivazione della procedura di gara unica nazionale suddivisa in lotti territoriali (Nord, Centro, e Sud) sia dei servizi di pulizia sia dei servizi di vigilanza e portierato di tutte le strutture del CNR ma l’obiettivo non è stato ancora conseguito.

Il patrimonio immobiliare del CNR strumentale alla mission istituzionale, risulta diverso nella forma, negli utilizzi e nelle tipologie edilizie ed è dotato nella maggior parte dei casi, di impianti ad alto potenziale tecnologico e di servizi accessori. La consistenza dello stesso, valutata dal CNR al termine del 2018/2019 si attesta a 772,9 milioni e comprende 65 immobili/complessi immobiliari, di cui 3 in diritto di superficie e 3 in comodato/concessione, distribuiti su gran parte del territorio nazionale con prevalenza nelle regioni del Lazio (Tor Vergata, Monte Libretti) Tra le 90 sedi italiane del Cnr, quelle che hanno il maggior valore patrimoniale sono:

Area della ricerca di Pisa: 99.161.112,29

Area ricerca Tor Vergata: 66.790.479,23

Area ricerca Firenze: 64.557.274,55

Cnr sede centrale: 29.728.022,27

Monte libretti: 29.396.572,28

Il CNR, al termine del 2018, possedeva 142 partecipazioni in società, associazioni, consorzi, fondazioni e altri organismi. I Brevetti nel 2019 sono pari ad un valore di 2.194.000 milioni di euro, mentre terreni, automezzi, mobili, macchine, imbarcazioni e strumenti scientifici ammontano 428.123.028 milioni.

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