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Viaggi

Green Pass: cos’è e come funziona il passaporto vaccinale

Potrebbe essere approvato dalla Comunità Europea entro giugno e consentirà di spostarsi e viaggiare più facilmente tra i paesi della EU

Il ritorno alla normalità passerà anche dalla possibilità di tornare a viaggiare senza troppe restrizioni. Un traguardo che la Comunità Europea vede piuttosto vicino, entro l'estate. Proprio per questa ragione La presidente della Commissione Ursula von der Leyen ha presentato un pacchetto di misure che vanno in questa direzione, in particolare l'attivazione di un passaporto vaccinale.

L'elemento cardine di questo provvedimento è "certificare" almeno una di queste tre evenienze: essere stati già vaccinati, possedere un test che dimostri di essere negativo al covid-19, avere un attestato di guarigione dal virus.

Secondo quanto dichiarato dal commissario europeo alla giustizia Didier Reynders il green pass «non è un passaporto vaccinale, ma un certificato verde per evitare divisioni e blocchi» tra i Paesi EU per «facilitare gli spostamenti dei cittadini europei" e far ripartire il turismo in vista dell'estate».

L'obbiettivo politico di questa iniziativa è di evitare che ci possano essere forme di discriminazione tra i diversi paese dell'Unione, dunque quando verrà attivato il pass sarà interoperabile e vincolate per tutti. In formato cartaceo e digitale, questo certificato tuttavia non costituirà un prerequisito alla libera circolazione delle persone, i paesi membri avranno infatti la libertà di definire norme più stringenti per la tutela della salute pubblica.

La luce verde a viaggiare, modulata secondo la proposta della von del Leyen, dovrebbe comunque favorire lo spostamento di qualsiasi cittadino, anche i minori di 16 anni che al momento non hanno priorità nelle vaccinazioni, basterà l'evidenza di un tampone negativo o delle altre due opzioni.

La Comunità Europea attiverà degli appositi sportelli per garantire che i certificati possano essere validati e verificati in tutti i paesi membro e si impegnerà per implementare delle procedure tecniche comuni e uniformi.

Il pass sarà totalmente gratuito per i cittadini e verrà visualizzato in due lingue, inglese e quella di cittadinanza, inoltre avrà un QR Code per la verifica di sicurezza e autenticità. Questo speciale "visto" conterrà alcune informazioni essenziali come il nome, la data di nascita, la data di rilascio e ovviamente l'attestazione dei certificati sanitari pertinenti.

La proposta del green pass dovrà però essere approvata dal Parlamento Europeo con un'apposita votazione che si spera possa avvenire entro giugno, accelerando un po' i tempi rispetto alle normali procedure. Inoltre, il passaporto vaccinale europeo non rappresenta, al momento, un documento obbligatorio per permettere ai cittadini di partire o entrare in un altro paese, ma servirà per facilitare gli spostamenti internazionali per lavoro e per turismo.

L'Islanda è stato il primo paese dell'unione europea che dal 21 gennaio fornisce il certificato di avvenuta vaccinazione dopo la somministrazione della seconda dose e a breve rilasceranno questi documenti anche Danimarca e Svezia. Cipro è pronta a fare analogamente entro l'estate senza aspettare la EU. Estonia e Polonia hanno invece già attivato un procedimento di certificazione basato su blockchain e QR Code.

A schierarsi però contro questo provvedimento è il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC). La direttrice dell'istituto Andrea Ammon ha infatti dichiarato che il green pass non dovrebbe essere considerato un lasciapassare automatico perché ancora non si conoscono bene quanto duri l'immunizzazione del vaccino e degli anticorpi sviluppati in modo naturale dai pazienti guariti.

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Mark Perna

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