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Cyber Security

Arriva il laser anti zanzare. Con tutti i rischi del caso

La Rubrica - Cybersecurity Week

Non amo le zanzare, non fosse altro perché sono una delle loro vittime preferite. La mia estate trascorre tra zampironi, candele alla citronella e vari tipi di liquidi repellenti di cui mi cospargo continuamente. Quindi è stato con una certa soddisfazione che ho appreso del notevole esperimento di un dottorando russo dell'Università degli Urali del Sud.

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Ildar Rakhmatulin, questo il suo nome, ha messo a punto la versione anti-zanzara delle famose "guerre stellari" promosse da Ronald Reagan nelle ultime fasi della guerra fredda con l'Unione Sovietica. Il dispositivo si compone di un laser della potenza di un Watt controllato da quello che potremmo definire un minicomputer sul quale è installata un'intelligenza artificiale basata su una rete neurale.

Il sistema attraverso una videocamera effettua la scansione dell'ambiente, e le immagini raccolte vengono analizzate dall'IA che sfrutta il riconoscimento degli oggetti basato sul deep learning. Se il bersaglio è confermato si attiva il laser che incenerisce il fastidioso insetto. Rakhmatulin conta a breve di perfezionare il prototipo e metterlo in condizione di eliminare due zanzare al secondo, con buona pace di zampironi, candele e repellenti di vario genere. Questo piccolo oggetto smart, tuttavia, suscita qualche riflessione, perché da un lato ripropone il tema della combinazione tra un'arma e un'intelligenza artificiale (esistono laser capaci di tagliare in due un'auto), dall'altro la necessità di garantire la massima sicurezza dell'algoritmo che governa il sistema.

Pensiamo soltanto ai rischi connessi alla manipolazione delle basi dati che li addestrano. E' stato già dimostrato come sia possibile, attraverso una tecnica nota come "adversarial attack", che introduce input contradditori, spingere un algoritmo a sbagliare. Al posto della zanzara potrebbe friggere il canarino o accecare un essere umano. Aggiungiamo, poi, che il tema dell'intelligenza artificiale si sovrappone a quello dell'Internet delle Cose, una combinazione che per molti versi offre al genere umano l'occasione di fare un balzo in avanti come non è mai accaduto nella storia. Tuttavia, con la grandezza dell'opportunità cresce in misura direttamente proporzionale la dimensione del rischio. Non casualmente il tema delle norme che dovranno regolare l'uso delle intelligenze artificiali è un dossier aperto sul tavolo dell'Unione Europea e in generale di quasi tutti i paesi del mondo.

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Alessandro Curioni