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(FR24 , Ralph Winter)
Difesa e Aerospazio

Altro che jet misterioso, un incidente già visto

Nessun mistero dietro alla "scomparsa" ieri nel Mar Baltico di un jet privato d'affari

Non pare proprio un mistero quello del bireattore Cessna Citation, un aeroplano d’affari, scomparso nel Mar Baltico ieri 4 settembre: probabilmente un incidente causato dalla perdita di conoscenza dell’equipaggio e dei passeggeri, con l’aeroplano che ha proseguito la sua traiettoria fino all’esaurimento del carburante. Certamente ancora un’ipotesi, ma questo spiegherebbe sia le mancate risposte alle chiamate radio dei controllori, sia la spirale in discesa che si è innescata negli ultimi quattro minuti di volo, causata verosimilmente dallo spegnimento di uno dei due motori prima dell’altro (le due linee del carburante non sono identiche), o dalla mancanza di programmazione del sistema di navigazione con successivo disinserimento dell’autopilota, in quanto l’aeroplano aveva ormai sorpassato la sua destinazione. Osservazioni e tempi degli eventi compatibili con la quantità di carburante minima di legge che deve essere imbarcata per un volo del genere e con il carico trasportato, quattro persone più i bagagli, in relazione alle capacità e caratteristiche dell’aeroplano.

A suffragare la tesi dell’incidente il fatto che l’aeromobile Cessna C551 (numero di serie 0021, costruito nel 1979), e registrato in Austria con le marche OE-FGR, era decollato da Jerez, in Spagna, con destinazione Colonia, Germania, dopo che il piano di volo era stato approvato dall’ente europeo che gestisce gli spazi aerei Eurocontrol. Il jet aveva a bordo il pilota e una famiglia composta da due genitori e dalla loro figlia, tutte persone regolarmente registrate alla partenza. Il volo, pianificato e svolto alla quota di 36.000 piedi (quasi 11.000 metri), sembrava regolare e seguire quanto probabilmente era stato programmato sul computer di volo (Fms). Alle mancate risposte dei controllori è seguito il decollo degli intercettori militari tedeschi e danesi, i quali tuttavia, osservando i finestrini del jet, non hanno visto alcun pilota ai comandi, probabilmente perché svenuto o non al suo posto. Il tragico epilogo del volo è avvenuto a nord della cittadina di Ventspils (Lettonia), dove si sono dirette le unità aeronavali di soccorso. Non è la prima volta che a causa di ossigeno contaminato o una avaria nel sistema di pressurizzazione della cabina si verificano incidenti simili, ricordiamo il volo Helios Airways 522 da Larnaca, Cipro, a Praga, Rep. Ceca, un B-737 che il 14 agosto 2005 si schiantò vicino a Grammatiko, Grecia, uccidendo 121 occupanti. Anche in quel caso i caccia non poterono fare altro che seguire l’aeroplano fino a quando non cadde per mancanza di carburante. Negli ultimi anni gli impianti di pressurizzazione degli aeroplani sono evoluti integrando controlli digitali e componenti meno critici di quelli delle generazioni precedenti, ma non sempre è possibile, e quasi mai conveniente, modificare quelli esistenti. L’unico punto in comune tra questi episodi è, infatti, la generazione degli aeroplani e dei loro impianti, entrambi costruiti alla fine degli anni Settanta con una tecnologia oggi migliorata.

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Sergio Barlocchetti

Milanese, è ingegnere, pilota e giornalista. Da 30 anni nel settore aerospaziale, lo segue anche in veste di analista. Docente di materie tecniche presso la scuola di volo AeC Milano è autore di diversi libri.

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