Guida autonoma più sicura in auto c'è il Mucca
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Difesa e Aerospazio

Guida autonoma più sicura in auto c'è il Mucca

Al di là del nome piuttosto comico si tratta dell'acronimo di un sistema anti collisione per auto a guida autonoma. Ecco come funziona

Il nome del progetto, letto in italiano suona quasi ridicolo: Mucca. In realtà è una faccenda serissima dedicata allo sviluppo dei sistemi a guida autonoma dei veicoli che arriva dall'Inghilterra, dedicata in particolare a trovare un metodo per la riduzione degli incidenti sulle autostrade.

La sigla sta per Multi-Car Collision Avoidance (appunto Mucca) e utilizza comunicazioni di intelligenza artificiale tra veicolo e veicolo per istruire i singoli sistemi di guida a prendere decisioni in modo cooperativo tra loro al fine di evitare potenziali collisioni. I mezzi che hanno preso parte ai primi collaudi hanno replicato gli scenari e le dinamiche reali del traffico autostradale del Regno Unito su piste di prova. Quando la tecnologia di bordo di un veicolo coinvolto in un incidente ha rilevato la collisione, le auto hanno condiviso le informazioni tramite collegamenti radio e i singoli computer di guida hanno calcolato le migliori manovre per evitare gli ostacoli, fino a fermarsi se non c'era possibilità di superare l'ostacolo. Le auto equipaggiate con Mucca si sono anche evitate a vicenda riducendo al minimo la necessità di frenare all'improvviso ma soprattutto lanciando reciprocamente l'allarme per l'intervento dei soccorsi sul punto del sinistro simulato.



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Il gruppo dei sensori usati per realizzare il sistema e gli algoritmi che interpretano le loro informazioni sono stati scelti e integrati tra loro dai ricercatori dell'università di Cranfield, i quali hanno hanno prima osservato il comportamento e le dinamiche di gruppi assembrati di persone a animali, in modo da ricreare negli automezzi reazioni più "naturali ed umane".

L'intento non è quello di creare un sistema che sia di serie su tutte le vetture, ma un dispositivo che possa accompagnare la transizione dei prossimi 15 anni, quando insieme con automezzi autonomi viaggeranno sulle strade anche quelli convenzionali. Un momento storico nel quale la complessità delle variabili in gioco è elevatissima stante in primis l'imprevedibilità del comportamento umano.

«L'università è pioniera nell'ingegneria dei veicoli connessa e autonoma e siamo stati in grado di sviluppare algoritmi informatici che aiutano le auto a reagire in modo più umano quando si evitano le collisioni», ha dichiarato Ross Walker, ingegnere di Cranfield. «Questo può consentire a qualsiasi potenziale incidente di essere riconosciuto in anticipo, e di conseguenza evitato e non peggiorato ancora prima che si verifichino le condizioni perché inizi ad accadere».

Le simulazioni al computer hanno permesso di modellare il modo in cui i conducenti umani si comportano in autostrada e in che modo la vicinanza delle auto circostanti influenza il loro comportamento. Il movimento delle auto che circondano un veicolo nei secondi a venire può quindi essere previsto per evitare una collisione.

Mucca è stato finanziato da un nutrito gruppo di aziende e istituti inglesi: tra loro Innovate UK, Centre for Connected and Autonomous Vehicles e ha visto operare sul campo tecnici esperti provenienti da Applus Idiada, Cranfield University, Westfield Sports Cars, Cosworth, Sbd Automotive e Connected Places Catapult.

Entro un anno Mucca potrebbe già essere un prodotto finito installabile sia al momento della costruzione dei veicoli, sia successivamente come oggetto aftermarket che sfrutterebbe in parte i sensori già presenti su molte autovetture di serie.

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Sergio Barlocchetti

Milanese, è ingegnere, pilota e giornalista. Da 30 anni nel settore aerospaziale, lo segue anche in veste di analista. Docente di materie tecniche presso la scuola di volo AeC Milano è autore di diversi libri.

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