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(Getty Images)
Difesa e Aerospazio

Cina-Russia e lo strano rapporto sulle armi

Gli scambi militari tra Russia e Cina hanno finora riguardato materiale militare ma non armamenti. Per i quali però Mosca ha bisogno del cliente cinese, e questo della tecnologia russa in settori nei quali non è ancora competitivo, come sommergibili, motori d'aereo ed elicotteri.

Niente armi alla Russia, firmato il presidente cinese Xi Jinping. Lunedì 14 marzo il Ministero degli esteri cinese ha confermato che la Repubblica Popolare non è interessata a fornire a Putin supporto militare da utilizzare in Ucraina. Smentendo così fonti americane che davano per molto probabile un'operazione di fornitura come un apparente tentativo di trarre vantaggio dalle relazioni sempre più amichevoli tra le due potenze, ciascuna propagandata negli ultimi mesi.

Per l'occasione il giornalista cinese Hu Xijin, in un video diffuso da Global Times, aveva dichiarato: “In quanto grande potenza industriale militare, la Russia non ha bisogno di chiedere alla Cina di fornire assistenza militare per la breve guerra in Ucraina, inoltre non è obbligata a promettere né ad esportare armi in Russia”, Sebbene non sia un portavoce diretto del partito comunista cinese, Hu è in linea con le sue opinioni e spesso è stato ascoltato come voce per dichiarazioni che i funzionari cinesi non possono fare pubblicamente. Tuttavia è noto che in passato la Cina ha fornito materiali militari alla Russia per i conflitti lungo il suo confine, come cappotti e tende invernali, ma, pare, non armamenti. E siccome Pechino ha già fornito aiuti umanitari all'Ucraina, il governo di Xi Jinping avrebbe difficoltà a rifiutare un sostegno simile anche a Mosca o a spedirgli armi. Inoltre, anche se negli ultimi mesi Cina e Russia hanno pubblicizzato una maggiore collaborazione a scapito degli Stati Uniti, i funzionari americani ritengono che siano emerse crepe dopo l'invasione russa, la cui brutalità, secondo la Cia, ha colto di sorpresa Pechino, tanto che lo stesso Xi la scorsa settimana ha chiesto "moderazione" in Ucraina per “prevenire una massiccia crisi umanitaria”.

Nonostante l'espansione dei legami militari tra Cina e Russia negli ultimi anni, guidata da un comune senso di minaccia da parte degli Usa e dei suoi alleati, l'invasione dell'Ucraina e il contraccolpo globale ha gettato un'ombra sulla loro collaborazione strategica. I segnali di cooperazione militare bilaterale sono probabilmente particolarmente sensibili a Pechino in un momento in cui i paesi di tutto il mondo chiedono alla Cina di usare la sua influenza sulla Russia per fermare il conflitto. Dunque in questo momento, con molte delle economie avanzate del mondo unite nell'opposizione alla guerra di Putin, la Russia sarebbe probabilmente la parte più interessata a un rafforzamento delle relazioni militari con la Cina.

Perché la Russia ha bisogno dell'alleato militare cinese

Sebbene la guerra in Ucraina abbia accelerato profondi cambiamenti nelle Difese occidentali, dall'aumento delle spese in armi della Germania e della Finlandia al ripensamento della Svezia sull'adesione alla Nato, una rapida fine del conflitto tramite una pace mediata o il ritiro della Russia potrebbero allentare la pressione internazionale su Pechino per ridurre le sue relazioni con Mosca, che al momento ha necessità soltanto di armi “intelligenti” e di difese per le truppe corazzate, Il presidente russo Vladimir Putin mantenendo il potere potrebbe garantire stabilità nei legami militari, poiché la forza della partnership strategica è stata in parte attribuita agli stretti legami personali tra lui e il leader cinese. Bisogna infatti considerare che in passato (20 anni fa) gli armamenti cinesi altro non erano che quelli russi fabbricati su licenza, prima che la celebre “copiatura” cinese portasse alla produzione autarchica di mitragliatori e armi leggere, ma anche di velivoli. La Cina in passato ha acquisito attrezzature e tecnologie russe indispensabili per la modernizzazione delle sue truppe, diverse armi cinesi sono di fatto ancora cloni di quelle russe, come il Type 81, copia del mitragliatore Kalashnikov, con la differenza che nel tempo la produzione cinese è stata rapida nell'evolversi. Una futura maggiore relazione militare Cina-Russia potrebbe quindi vedere le due parti includere settori nei quali Pechino non è ancora competitiva. Per esempio con la cooperazione tecnica per i motori aeronautici, lo sviluppo congiunto di nuovi elicotteri o di sommergibili. Unico fattore limitante, la tendenza cinese a vendere armi a chiunque le chieda, mentre Pechino potrebbe fare pressioni per limitare la vendita di armi russe a nazioni con le quali la Cina ha in corso controversie territoriali, come l'India e il Vietnam. Tuttavia se il conflitto in Ucraina non finisse rapidamente e l'Occidente rimanesse unito nella sua opposizione a Mosca, la Cina potrebbe sentirsi sempre più spinta a prendere pubblicamente le distanze, soprattutto considerando che ha bisogno del commercio, una delle prime vittime di una guerra. Se invece Putin fosse rimosso, Xi potrebbe aver bisogno di tempo per familiarizzare e creare un rapporto di fiducia con il nuovo leader, adottando un approccio più cauto alla cooperazione militare, con un calo degli acquisti cinesi di armi russe e il blocco dei progetti di sviluppo congiunti. Il più grande perdente sarebbe comunque la Russia, poiché la diminuzione delle vendite di armi alla Cina aggraverebbe ulteriormente le tensioni sulla sua economia.

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Sergio Barlocchetti

Milanese, è ingegnere, pilota e giornalista. Da 30 anni nel settore aerospaziale, lo segue anche in veste di analista. Docente di materie tecniche presso la scuola di volo AeC Milano è autore di diversi libri.

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