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(Ansa)
Difesa e Aerospazio

La Cina dentro gli F-35. Allarme al Pentagono

Trovata una lega cinese all'interno di un componente del caccia atlantico; stop alle consegne dello F-35

Scoperta preoccupante al Pentagono, delle 300.000 parti di cui è composto il caccia F-35, provenienti da 1.700 fornitori, alcune materie prime usate per la costruzione di un componente magnetico del caccia arrivano dalla Cina, così i militari Usa hanno dovuto sospendere temporaneamente le consegne del velivolo. In un comunicato diffuso ieri 7 settembre, Lockheed Martin ha affermato che un magnete presente nel generatore-starter del motore, fornito da Honeywell, è realizzato con leghe di cobalto e samario provenienti dalla Repubblica Popolare, seppure la magnetizzazione della lega sia stata fatta in territorio americano.

La portavoce dell'azienda Laura Siebert ha dichiarato che tali componenti presenti sugli F-35 già consegnati non saranno sostituiti con altri realizzati con materiali non cinesi, perché a valle di un’analisi effettuata dalla commissione militare del Pentagono è stato dichiarato che i magneti sono sicuri per il volo e non mettono a rischio le informazioni sensibili del programma, in quanto non c’è modo che questi possano trasmettere informazioni di qualche tipo a Pechino. Il problema non è quindi tecnico ma burocratico, in quanto la presenza di metalli cinesi contrasta con le normative sulle acquisizioni federali della Difesa (Dfars), ragione per la quale l'F-35 Joint Program Office ha ordinato all’agenzia Defense Contract Management di interrompere l'accettazione degli F-35. Il costruttore Lockheed-Martin intanto ha comunicato che in futuro userà componenti differenti con leghe prodotte esclusivamente negli Usa.

La scoperta della non conformità era stata segnalata il 19 agosto scorso, ma soltanto il 2 settembre è stata formalizzata all’Agenzia federale, che ora ha avviato un'indagine per capire come i materiali cinesi siano potuti entrare scivolati nel processo di costruzione del componente. Al momento non è noto per quanto tempo durerà la sospensione delle consegne, ha detto Lockheed, ma questa frenata non dovrebbe modificare il programma attuale che prevede di completare da 148 a 153 caccia entro la fine dell’anno, considerando che dal primo gennaio ne sono stati finiti 88. Purtroppo, il provvedimento causerà alcuni ritardi nella ricezione da parte di clienti esteri, poiché un certo numero di aeroplani rimarrà fermo sui piazzali. Per risolvere il problema, qualora non fosse rapidamente disponibile una nuova versione del componente, la legge federale prevede che il governo possa emettere una deroga alla sicurezza nazionale attraverso l’opera del sottosegretario alla Difesa per le acquisizioni William LaPlante, che dovrà dichiarare formalmente che è nell'interesse della sicurezza nazionale degli Usa accettare gli F-35 con materiali cinesi.

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Sergio Barlocchetti

Milanese, è ingegnere, pilota e giornalista. Da 30 anni nel settore aerospaziale, lo segue anche in veste di analista. Docente di materie tecniche presso la scuola di volo AeC Milano è autore di diversi libri.

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