pallone spia
(Ansa)
Difesa e Aerospazio

Abbattuto il «pallone spia» che forse non spiava nemmeno

Su questo la tecnologia militare è molto precisa: non sono questi i mezzi che si usano per sbirciare nelle case degli altri

Che nel gioco della diplomazia internazionale ogni evento possa essere strumentalizzato è cosa nota, tuttavia pensare che la storia dei palloni aerostatici cinesi sia una faccenda di spionaggio non deve essere automatico. Il condizionale sulle ragioni di questa scomoda presenza cinese nel cielo americano è d'obbligo, tuttavia un pallone aerostatico, seppure parzialmente controllato con algoritmi super moderni per sfruttare le correnti, può andare soltanto dove lo portano i venti, dunque è relativamente lento, ovvero il contrario delle caratteristiche ricercate in qualsiasi ricognitore. Inoltre andrebbe a fotografare soltanto porzioni di territorio casuali e quindi dovrebbe ritrasmettere i dati raccolti almeno verso un satellite, altrimenti i segnali radio si fermerebbero laddove la curvatura terrestre limiterebbe l'orizzonte. E più in basso vola, meno territorio vede.

A meno che da qualche parte tra Atlantico e Pacifico non ci sia una nave spia cinese a riceverli seguendolo per quanto possibile. Ma a meno che tutti i satelliti militari cinesi si siano rotti lo stesso giorno, non c'è un motivo plausibile perché Pechino usi un metodo in auge ancora Prima della seconda guerra mondiale. Sarà comunque interessante scoprire – se mai ce lo diranno – qual è il carico utile del pallone, e comunque vada, giovedì scorso il Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti aveva dichiarato di stare tenendo sotto controllo quell'aerostato per prima che entrasse da ovest nel cielo del Montana, bensì dall'Alaska, da sempre frontiera ben controllata a tutti i livelli dello spazio aereo.

Gli effetti della vicenda hanno portato a un rinvio della visita del Segretario di Stato Antony Blinken a Pechino, evento ritenuto quantomai distensivo viste le rispettive posizioni su Taiwan e Ucraina, ma al tempo stesso hanno portato a un livello più alto il controllo dei cieli anche attraverso i satelliti, tanto che Washington ha avvistato un secondo pallone in volo sull'America latina. Il portavoce del Ministero degli Affari Esteri cinese ha dichiarato che “il dirigibile viene dalla Cina ed è un aerostato civile utilizzato per scopi di ricerca, principalmente meteorologici”, rammaricandosi per l'ingresso involontario nello spazio aereo statunitense.

Il volume del pallone cinese è di circa 8000 metri cubi, ha un'altezza di una trentina di metri e vola, secondo le correnti, fino a un'altitudine di circa 18-19 chilometri. Ma più interessante è ciò che c'è appeso sotto, ed è stato questo il motivo, più del rischio che possa cadere su una zona abitata, per il quale gli americani non lo hanno abbattuto. Un velivolo dell'Usaf equipaggiato con apparati per guerra elettronica gli ha comunque volato attorno per scoprire quali segnali radio emettesse, scoprendo che non c'è nulla di strano né di riconducibile a un protocollo o a una tecnologia militare.

Secondo alcuni generali americani, l'unica vera fonte di rischio costituita dal pallone è per la navigazione aerea, anche se a livello strategico potrebbe essere stato usato come scout per mettere alla prova le capacità di scoperta americane nei confronti di potenziali minacce non convenzionali.

Un'altra possibilità in ambito militare è che il pallone possa misurare le onde radio che i satelliti militari Usa utilizzano per controllare il loro territorio, quindi aiutando Pechino a capire come comunicano i diversi sistemi di armi statunitensi o per raccogliere informazioni su eventuali test riguardanti missili ipersonici. Vero è che rispetto ai satelliti i palloni sono meno visibili dai radar, ma questo tipo di eventi non è nuovo: durante l'amministrazione Trump accadde molte volte qualcosa di simile nel cielo delle basi militari americane nel Pacifico, ma il fatto non venne divulgato ai media, e anzi coperto, per non essere usato come prova di vulnerabilità dai democratici.

Storicamente l'uso più letale dei palloni aerostatici fu fatto dai giapponesi, che durante il periodo 1943-1945 lanciarono migliaia di palloni a idrogeno che trasportavano bombe, e centinaia di questi riuscivano effettivamente ad arrivare negli Stati Uniti e in Canada. La maggior parte erano inefficaci, ma uno, nel maggio 1945, si dimostrò letale uccidendo sei eprsone nello stato dell'Oregon. Cercando sul web si trovano rifrimenti anche a un progetto americano, denominato Mogul, che prevedeva l'uso di treni di palloni dotati di sensori. Uno di questi, ancora sperimentale, si schiantò nella base di Roswell, nel Nuovo Messico, nel 1947, alimentando la leggenda degli extraterrestri. Nel 2015, un dirigibile di sorveglianza dell'esercito, senza equipaggio, si staccò dal suo ormeggio all'Aberdeen Proving Ground, nel Maryland, sorvolando la Pennsylvania per ore e causando vasti blackout perché la fune che trascinava urtava le linee di distribuzione dell'energia elettrica. Sarà quindi interessante seguire il volo del pallone cinese e scoprire esattamente che cosa trasporta.

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Sergio Barlocchetti

Milanese, è ingegnere, pilota e giornalista. Da 30 anni nel settore aerospaziale, lo segue anche in veste di analista. Docente di materie tecniche presso la scuola di volo AeC Milano è autore di diversi libri.

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