Pelliccia sì, ma ecologica
(Photo by Jacopo Raule/Getty Images)
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Pelliccia sì, ma ecologica

Segno della progressiva eliminazione delle pelli animali nella produzione, sono sempre più numerosi gli stilisti che hanno abbandonato l'uso della pelliccia vera per i loro capi. Un esempio su tutti, lo scorso febbraio Saint Laurent ha presentato la sua prima collezione con pelliccia sintetica, facendo appello al consumatore moderno che non la considera più uno status symbol.

Questo ha portato a una diminuzione dei prodotti online: il numero di modelli contenenti pelliccia vera in stock è sceso del 44% su base annua. Nel frattempo, i marchi di stilisti hanno adottato alternative alla pelliccia che imitino la consistenza di un soffice pupazzo e al tempo stesso rispondano a preoccupazioni etiche. Le pellicce sintetiche presenti nel mercato del lusso sono aumentate del 72% su base annua. Un vero e proprio trend che vede in prima linea anche nuovi brand, dichiaratamente sostenibili.

Ne è un esempio Alabama Muse, azienda nata nel 2019 da una duplice passione: amore per le pellicce e rispetto per gli animali. Così Alice Gentilucci - stylist di fama internazionale - crea il suo marchio, prendendo in prestito il nome del personaggio del film cult anni Novanta True Romance interpretato da Patricia Arquette per questa nuova sfida.

Una scommessa importante per un brand che, nell’arco di poche stagioni, ha imposto nell’immaginario comune una nuova concezione di pelliccia, fur&cruelty free e sostenibile, che rispetta l’estetica tradizionale utilizzando materiali in tutto e per tutto simili al manto animale e declinati in capi no gender, dal taglio sartoriale, resi unici da lavorazioni straordinarie e da una palette intensa di colori. Identitarie, ricche di contaminazioni in chiave rock e underground, capaci di riflettere una visione cinematografica della moda che conquista senza compromessi, le collezioni di Alabama Muse hanno guadagnato una nicchia di mercato importante che si sta via via allargando a nuovi orizzonti.

E se una pelliccia (o meglio, un suo scarto) aiutasse anche a fare del bene? È ciò che ha pensato il brand italiano OOF Wear che, ha deciso di supportare il Canile San San Francesco di Padova aiutando i cani randagi a sentirsi a coccolati e amati nelle loro nuove cucce realizzate con i tessuti avanzati. L’iniziativa - dal titolo «AMORE is a warm bed» - ha già aiutato ad adottare due cani, e altri nuovi morbidi letti sono in preparazione, con gli scarti della collezione autunno inverno.

Quest’anno, Save the Duck festeggia invece i suoi primi dieci anni di attività, «vicino agli animali». L’azienda, nata da Nicolas Bargi con il dichiarato impegno di creare un prodotto nel rispetto degli animali, dell’ambiente e delle persone, è certificata B Corp. Insieme all’ormai iconico piumino prodotti utilizzando Plumtech, un’ovatta in poliestere che ricrea la soffici della piuma, la collezione per l’autunno inverno offre prodotti in eco teddy, il soffice shearling effetto orsacchiotto, adatto alle giornate più fredde.

È proprio il «teddy», lanciato da Max Mara nel 2013 (ma ispirato a un capo d'archivio anni Ottanta), a rendersi ancora una volta protagonista della stagione invernale. Questa volta però, il tessuto effetto pelliccia non si ferma a giacche e cappotti, finendo per esplorare il mondo degli accessori, come nel caso dell’iconica Tote Bag firmata Marc Jacobs che, giusto in tempo per Natale, assume un nuovo look. Perché essere alla moda significa anche rispettare il nostro pianeta e chi lo abita.

Le coloratissime eco fur di Alabama Muse

Ami Paris

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Redazione Moda