London Fashion Week: il talento di stupire
(Photo by Gareth Cattermole/BFC/Getty Images)
Collezioni

London Fashion Week: il talento di stupire

La capitale britannica onora Vivienne Westwood, tra il debutto di Daniel Lee per Burberry e la festa da 10.000 invitati firmata Moncler Genius.

Londra è conosciuta per essere la più eclettica tra le capitali della moda. Dopotutto, è nella capitale inglese che hanno trovato espressione artisti come Alexander McQueen e Dame Vivienne Westwood, cui è stata dedicata la settimana di presentazioni appena conclusa.

Se Milano e Parigi si trovano in un continuo gioco d’equilibrio tra heritage e futuro, Londra ha come missione quella di stupire, a volte scioccare.

Per la sua collezione autunno/inverno, la stilista Mowalola Ogunlesi ha così trasformato il MOMA (il celebre museo di arte moderna di New York) in MOWA, dando vita a una serie di look «contraffatti» in una brillante riflessione su ciò che è realmente autentico. Chet Lo ha dipinto le lingue delle sue modelle di colori al neon, mentre S.S. Dailey ha portato in passerella Sir Ian McKellen, in tenuta da marinaio con un libro stretto tra le mani.

Dilara Findikoglu ha vestito la sua donna di un’armatura fatta di coltelli e posate d’argento, l'attrice Florence Pugh, in un monologo durante la sfilata di Miller Harris, ha invitato il pubblico ad «abbracciare il lama e le paillettes della vita, perché tutto il mondo è un palcoscenico» e Richard Quinn ha dimostrato come gli opposti possano lavorare insieme, facendo sfilare completi floreali e latex.

David Koma ha esplorato il labile confine tra femminilità e mascolinità, raccontando la storia di Marlene Dietrich. Lo stilista turco Bora Aksu ha invece tratto ispirazione dallo stile «gotico chic» reso celebre (di nuovo) da Mercoledì Addams. Infine, Simone Rocha ha portato in passerella il Lughnasadh, la festa del grano irlandese. Dopo gli abiti che avevano l’ambizione di «prendere il volo», si deve ritornare con i piedi ben saldi sul terreno.

Mowalola (Photo by Giovanni Giannoni/WWD via Getty Images)

La settimana della moda londinese ha anche visto il debutto di Daniel Lee per Burberry. Dopo aver lasciato il suo ruolo a Bottega Veneta, il creativo ha preso il posto di Riccardo Tisci e rivoluzionato ancora una volta l’immagine dello storico brand inglese, a partire dal logo, presentato in una serie di scatti pubblicati sul profilo Instagram della Maison.

All’interno di Kennigton Park, in uno spazio espositivo progettato dallo stesso Lee, a ricordare le tende Burberry di fine XIX e inizio XX secolo, gli ospiti - accolti con coperte e borse dell’acqua calda - hanno potuto ammirare la prima collezione sotto la nuova direzione, fatta di check dai colori vivaci, trench oversize con revers bordati di pelliccia sintetica, pantaloni tartan e maglioni con motivi argyle o con il simbolo per eccellenza della Gran Bretagna, la rosa inglese. Non sono mancate le classiche calzature del marchio, dagli stivali equestri di ispirazione storica agli stivali da pioggia in gomma. Le borse si ispirano all'estetica outdoor per la quale Burberry è conosciuto: bisacce e cartelle in colori e tessuti robusti recano l'iniziale "B" che ne costituisce anche la chiusura.

Burberry

L’ultima giornata di London Fashion Week si è poi conclusa con l’evento firmato Moncler Genius. Oltre 10.000 ospiti, sotto le volte dell’Olympia, si sono immersi in «The Art of Genius», un cosmo dove arte, design, musica, cultura e sport si uniscono nel nome della moda.

«Abbiamo presentato Moncler Genius nel 2018, per andare oltre le convenzioni del mondo della moda e creare qualcosa di mai visto prima» ha raccontato Remo Ruffini. «A Londra la nostra visione si è ampliata ulteriormente, da universo di collaborazioni a piattaforma di co-creazione. Abbiamo visto mondi diversi esprimersi insieme e creare un linguaggio che definisce una nuova esperienza di brand».

Con un focus sempre più dichiarato verso la Gen Z, le collaborazioni si susseguono tra ambientazioni oniriche come quella ideata da Alicia Keys, paesaggi naturali come quella del neo appuntato designer di Louis Vuitton, Pharrell, stanze piene di schiuma (Palm Angeles) e teneri robottini (FRGMT).

Tra i progetti presentati spicca anche il «Mondo G» ideato da Mercedes-Benz. Un’opera d’arte che fonde le caratteristiche distintive dell'iconico fuoristrada Mercedes-Benz Classe G con lo stile inconfondibile del piumino di Moncler, creando uno spettacolare contrasto con il design spigoloso di Classe G e le linee morbide e fluide del tessuto imbottito. «Due marchi di lusso forti offrono un'esperienza straordinariamente nuova, riunendo il settore automotive e il mondo della moda in un unico insieme. Visto il linguaggio formale sovradimensionato ed eccessivo, si tratta di un'arte polarizzante destinata a creare nuovi impulsi e tendenze» ha dichiarato Gorden Wagener, chief design officer Mercedes-Benz Group AG.

Moncler

I più letti

avatar-icon

Mariella Baroli