I 50 anni di C.P. Company
Moda

I 50 anni di C.P. Company

Pochi sanno che lo street style è nato in Italia. Comunemente questo «movimento artistico» - come lo definì il compianto Virgil Abloh - si ricollega alla cultura americana dei primi anni Ottanta e Novanta e riunisce anime diverse, dai giganti dello sportwear all’estetica punk, dal look dei surfisti di Orange County a quello degli skater di Venice Beach. Il documentario Built to Fail arriva persino a indicare Shawn Stussy come fondatore del movimento, a partire dal 1984, anno di fondazione del suo brand di abbigliamento.

Pochi sanno che già nel 1971, il giovane grafico pubblicitario Massimo Osti stava per dare una svolta al mondo della moda. Dopo il successo di Chomp Chomp, un brand di tshirt stampate attraverso la quadricromia e la serigrafia, Osti accetta di disegnare una collezione di abbigliamento maschile e di diventare socio dell'azienda produttrice cui fu dato il nome di Chester Perry, come la ditta immaginaria in cui lavora Bristow, il celebre personaggio di un fumetto pubblicato su Linus disegnato da Frank Dickens.

L’azienda - che oggi prende il nome di C.P. Company - racchiude la filosofia creativa di Massimo Osti, interamente improntata sulla sperimentazione. Sua è l’idea della “tintura in capo”, un processo che prevede che un indumento, in genere realizzato in tessuto bianco o grezzo non colorato, venga tinto solo nella fase finale del processo di produzione, successivamente alla finitura completa, creando così effetti unici e producendo una profondità e un’intensità cromatiche impossibili da ottenere con tessuti pre-tinti.

Se lo street style può essere definito come la creazione di alta moda elevando un abbigliamento casual, Osti ne è indubbiamente il padre. Oggi, a 50 anni di distanza, lo stile di C.P. Company è ancora definito da un mix tra abbigliamento funzionale maschile, innovazione dei tessuti e know-how italiano. L’azienda - guidata da Lorenzo Osti - punta a superare i 100 milioni di euro di fatturato nel 2022 e si prepara a diventare parte del metaverso («La tecnologia è da sempre la mia passione» ha raccontato Osti a Pambianco).

C.P. Company ha celebrato i suoi primi 50 anni attraverso una serie di collaborazione, rilasciate ogni mese del 2021 e, durante la Settimana della moda milanese appena trascorsa, ha concluso i festeggiamenti con una mostra dall’evocativo titolo, CINQUANTA.

Progettata in collaborazione con Random Studio, agenzia creativa di Amsterdam, la mostra è una retrospettiva dedicata a cinque decenni di abbigliamento sportivo e casual italiano. «Questa mostra è stata progettata per facilitare la comprensione dell’essenza del brand attraverso i suoi capi più iconici: la capacità di C.P. Company di progettare e realizzare oggetti che entrano in risonanza con la società contemporanea» ha commentato Lorenzo Osti.

01. Lucio Dalla

Il primo capitolo della celebrazione dei 50 anni di C.P. Company racconta un’amicizia, quella tra Massimo Osti e Lucio Dalla. Un rapporto indissolubile, nato dal rispetto e dal riconoscimento del genio creativo l’uno dell’altro. Negli anni Osti e Dalla hanno collaborato in molteplici progetti. Il primo ha disegnato alcune cover per gli album dell’amico, e il secondo indossava sul palco abiti su misura, realizzati in esclusiva da C.P. Company.

Nasce il 4 marzo 2021, giorno in cui Lucio Dalla avrebbe compiuto 78 anni, una collezione di cinque t-shirt a manica corta e una a manica lunga con grafiche originali d’archivio con protagonista il cantautore simbolo della città di Bologna.

02. The British Sailor

Guido Borso

Aprile inaugura la collaborazione con The British Company. Per celebrare i suoi 50 anni, C.P. Company crea una statua in porcellana con le sembianze di un marinaio, grazie alla collaborazione di un gruppo di artisti toscani.

Il piccolo marinaio - di cui esistono solo 150 pezzi - non è altri che il simbolo del marchio scelto da Massimo Osti nel 1975. Per il fondatore di C.P. Company, il logo era un elemento fondamentale per convincere il pubblico della forza del brand. Così dall’iniziale salvagente, Osti sceglie di trasformare il logo nell’immagine di un marinaio britannico sorridente, affidabile e informale. Un collegamento tra tradizione e innovazione.

03. Patta

Il terzo capitolo di C.P. Company Anniversary, è dedicato ad uno dei momenti di maggior successo della storia contemporanea del brand: la collaborazione con il marchio olandese Patta. Un progetto nato nel 2019 da una semplice motivazione: «La cultura della strada è così legata allo sportswear».

La capsule collection vede rivivere un processo di progettazione praticamente perfetto caratterizzato ancora una volta da una sinergia unica e totale rispetto da entrambe le parti - una vera collaborazione tra due partner uguali, se non spiriti affini. L'iconica tuta Patta ha ripreso la distintiva tasca della Signature Mille Goggle Jacket di C.P. Company per creare una nuovissima capsule che racconta l’estetica senza tempo di Patta con le caratteristiche che hanno reso C.P. Company un punto fermo nel mondo della moda.

04. Libro

Daniel Pacitti

«C.P. Company 971 – 021. An informal history of Italian sportswear» è la prima monografia dedicata al leggendario brand che ripercorre la storia dell’azienda vista attraverso le storie personali di cinquanta personaggi fortemente legati al marchio. Dagli storici designer come Moreno Ferrari, Paul Harvey e Alessandro Pungetti, alla famiglia di Massimo Osti, agli amici più stretti, fino a fan e collezionisti di diverse generazioni e parti del mondo.

Il volume funge anche da glossario con le principali tecniche di progettazione e produzione di C.P. Company, evidenziando momenti, innovazioni, tecniche e tessuti che esprimono lo spirito del marchio parlando della sua rilevanza fashion system. «La capacità di comprendere il presente e interpretarlo... è in qualche modo questo il senso di questo libro» ha dichiarato Lorenzo Osti. «Per i personaggi del libro C.P. Company ha rappresentato molto di più di un semplice marchio di abbigliamento da indossare. Per loro è diventata un’idea, qualcosa che ha segnato momenti importanti delle loro vite».

05. Sebago

L’alchimia tra Sebago, azienda che opera nel settore delle abbigliamento e delle calzature per il tempo libero, e C.P. Company è apparente. Le scelte dei due brand negli anni Ottanta furono il motore del primo movimento street wear della moda italiana.

La collaborazione per l’anniversario di C.P. Company rende omaggio a quei tempi e a quei riferimenti estetici, acconto di una delle più influenti sottoculture italiane. Ecco allora una riedizione della windbreaker jacket in M.t.T.N., capo d’archivio della metà degli anni Ottanta, da accompagnare alle Docksides, uno dei modelli più iconici di Sebago, che per questa speciale capsule sono state sovratinte manualmente negli stessi colori del windbreaker.

06. Archivio

Claudia Zalla

Cinque tshirt come la prima cifra di questo speciale anniversario. La collezione «Remastered Archive» rende omaggio alla storia del brand, fortemente legata al design grafico.

Cinque tshirt con cinque stampe che richiamano design del passato e al tempo stesso strizzano l’occhio a un’estetica moderna che sceglie un cotone pesante insieme a una vestibilità più morbida e una scollatura più alta. Le stampe delle tshirt presentano momenti e oggetti iconici del marchio: dal British Sailor, al Flatiron Building (la location del primissimo negozio C.P. Company), il momento della Rainforest Foundation e l'etichetta originale della corsa Millemiglia.

07. Barbour Raffle

Il 50esimo anniversario di C.P. Company inaugura anche una nuova collaborazione, quella tra il brand e Barbour, azienda leader in termini di heritage e lifestyle. L’iconica Mille Jacket - spesso chiamata Goggle Jacket - di C.P. Company prende infatti ispirazione dalla Barbour Solway, amata e indossata negli anni Sessanta da Massimo Osti.

Ecco allora che per questa collaborazione la Mille Jacket e la Solway si uniscono, in due interpretazioni innovative capaci di raccontare il meglio di entrambi gli stili in diversi tessuti e colorazioni.

A settembre, 24 giacche sono state messe in palio in una lotteria il cui ricavato è stato devoluto al World Land Trust, un ente di beneficenza internazionale che protegge gli habitat biologicamente più significativi e minacciati del mondo.

08. Adidas

Un’amicizia storica e ammirazione reciproca hanno portato Adidas e C.P. Company a collaborare. I due marchi si sono così uniti per celebrare il loro rispettivo patrimonio e linguaggio estetico, sfruttando la loro esperienza per co-creare una storica capsule di due pezzi.

Adidas e C.P. Company, insieme, hanno prestato il loro inimitabile sguardo alla silhouette della sneaker Italia SPZL e a una versione premium dell'iconica giacca adidas Haslingden.

La capsule prende vita anche sullo schermo con una campagna evocativa, presentata dal calciatore Luke Shaw difensore del Manchester United e della nazionale inglese.

09. Archivio

Per il nono capitolo del suo Cinquantesimo anniversario, C.P. Company celebra una delle sue competenze tecniche più sofisticate: l’utilizzo di più materiali per produrre abbigliamento che potremmo definire “ibrido”. La Hybrid Jacket di C.P. Company rappresenta il punto più alto della capacità di mescolare più materiali in uno stesso capo outerwear.

Nel 2006 Alessandro Pungetti crea una versione più corta dell’iconica Goggle Jacket, mescolando un corpo in shearling con maniche in tela di nylon e cotone, con cappuccio staccabile. Per il suo anniversario, C.P. Company presenta così una versione rieccitata della famosa giacca con vestibilità e volume contemporanei, che combinano il corpo in shearling con maniche in nylon CO-TED e cappuccio staccabile.

10. Emporio Armani

L’ultimo capitolo nella celebrazione dell’anniversario di C.P. Company vede la partecipazione di uno dei più importanti marchi italiani: Emporio Armani. I due prestigiosi marchi sono caratterizzati da un terreno comune, che ha permesso una perfetta sinergia nello sviluppo di capi innovativi e di incredibile raffinatezza.

La collezione sviluppata a quattro mani, completa di soft accessories, fonde le peculiarità dei due brand e il risultato è unico: i capi iconici maschili di Emporio come il bomber, l’impermeabile, la giacca con il collo a listino, incontrano i parka con le lenti inserite nel cappuccio, i blouson e gli anorak, oltre ai pantaloni cargo di C.P. Company, in una palette decisamente armaniana di blu profondi e bianchi. Il risultato è fedele alle identità di origine ma anche sorprendente.

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Mariella Baroli