Consulta, perché Renzi ha bisogno di Grillo
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Consulta, perché Renzi ha bisogno di Grillo

Dopo venti fumate nere e due mesi di stallo, Matteo Renzi ha capito che senza i voti del M5s non si va da nessuna parte

Luciano Violante rischia di diventare l'ennesimo rottamato sulla via della Consulta. Prima di lui, Antonio Catricalà, Ignazio Caramazza e Donato Bruno. Ora, dopo le nomine del Presidente della Repubblica, anticipate di qualche settimana per spronare il Parlamento a darsi una mossa, Matteo Renzi ha deciso di prendere in mano la situazione.

Con il suo piglio decisionista sembra già archiviata l'ipotesi Violante che dopo venti fumate nere e due mesi di votazioni andate a vuoto sembra la scelta più saggia. Tuttavia l'ex presidente della Camera sembra irremovibile, dopo venti bocciature è ancora lì speranzoso di poter salire alla Corte Costituzionale. Ma la sua storia politica all'interno del centro sinistra, dove ancora è un interlocutore di peso quando si parla di riforme e giustizia, gli impedisce di diventare un candidato "condiviso" di tutti i partiti e poi il sospetto è che i trenta voti che sono mancati per la sua elezione siano riconducibili proprio ad una minoranza del suo partito.

Salgono in quotazione i tecnici, meglio se donne per riportare un equilibrio di genere che nella Consulta non c'è mai stato e mai ci sarà. Poi la novità più grande che ha spiazzato anche i destinatari: l'apertura al Movimento 5 stelle "cedendo" un candidato alla loro scelta. Dopo due mesi è evidente che senza i loro 143 voti non si va da nessuna parte. Quelli di Forza Italia non bastano per superare lo sbarramento dei due terzi del Parlamento riunito in seduta comune, ovvero 570 voti.

Per la giornata di oggi sono attesi incontri in tutti i partiti per elaborare le nuove proposte che rispondano al nuovo requisito della tecnicità. Basta con politici ed ex politici. Stasera il Movimento 5 stelle che aveva già in programma una riunione per discutere il Jobs Act, fa sapere che affronterà anche il tema Consulta e probabilmente sceglierà il proprio candidato con un voto. Renzi invece incontrerà nel pomeriggio i capigruppo di Camera e Senato, Roberto Speranza e Luigi Zanda, per mettere a punto la nuova linea; mentre Berlusconi è arrivato a Roma per discutere il tema con i suoi.

Intanto cominciano a circolare i primi nomi: Alessio Zaccaria, Professore di Diritto Civile a Verona che sarebbe uno dei nomi circolati nei giorni scorsi all'interno del Movimento 5 Stelle; Massimo Luciani o Stefano Ceccanti per il Pd e Giovanni Guzzetta per Forza Italia.

In attesa di un accordo, i Presidenti delle Camere non hanno messo in agenda altre votazioni questa settimana, sperando che la prossima seduta comune possa essere quella buona. Nella speranza che si raggiunga presto un'intesa sui nomi ed il prossimo ticket sia quello buono.

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Sara Dellabella