colonia-molestie-capodanno
News

Contro la violenza c'è solo la gnagnera

Affrontare lo sfregio di Colonia con la cantilena fastidiosa intonata dalla signora Mogherini equivale a non aver capito l'enormità di questo fatto

Qui non ce ne importa nulla del politically correct, del buonismo peloso che rimane tale finché il lupo non bussa a casa tua, del femminismo à la page che si ritrova al calduccio nei teatri. Per dirla ancora più chiaramente: non ce ne importa un fico secco.

Per comprendere un fenomeno sottovalutato, o non compreso appieno, la storia ogni tanto suona un campanello. Perché allora è così difficile da capire che a Coloniaè come se fossero suonate insieme un milione di sveglie? Affrettarsi a circoscrivere, tentare di contestualizzare, affannarsi a "ragionare" è il vero segno non solo di arretratezza culturale ma di cecità intellettuale.

Ho riflettuto su questa frase dell'Alto rappresentante della politica estera dell'Unione europea, Federica Mogherini, unica italiana nel "governo" dell'Ue, pronunciata come si dice "a bocce ferme" l'11 gennaio: "La violenza contro le donne non è stata portata in Europa dai migranti e anche tra loro vi sono persone buone e persone cattive, non importa di quale nazionalità siano. Purtroppo la violenza contro le donne è qualcosa che esisteva prima degli eventi del 31 dicembre". Certo: anche il terrorismo esisteva negli Stati Uniti prima dell'11 settembre 2001, mai prima di allora però si era manifestato con 19 kamikaze che contemporaneamente misero in ginocchio l'America. Affrontare lo sfregio di Colonia con la gnagnera fastidiosa intonata dalla signora Mogherini equivale a non aver capito l'enormità di questo fatto. Che ci chiama (sentito il campanello?) a prendere definitivamente atto che le politiche di accoglienza a tutti i costi sull'immigrazione sono non solo un fallimento ma anche e soprattutto una minaccia reale che, come chiunque può vedere, si è già trasformata in un'aggressione.

In maniera pulviscolare ma ugualmente terrorizzante anche l'Italia, come abbiamo ricostruito, ha vissuto la sua Colonia la notte di Capodanno: non ce ne siamo accorti solo perché non abbiamo visto le immagini del branco di incivili come in Germania. Eppure gli stessi lupi sono tra noi. E si alimentano della nostra incapacità a rendere effettive le espulsioni, a procedere con i rimpatri forzati dei delinquenti, a respingere chi rifiuta appena salvato di rilasciare le sue impronte digitali. Qui non si parla del dovere di rispettare i nostri valori, le nostre tradizioni e le nostre leggi da parte dei migranti come ha ben detto il Papa. Siamo al rifiuto radicale delle regole di convivenza.

Una donna di grande esperienza in tema di libertà come Emma Bonino sostiene che "i rifugiati hanno diritto di protezione, ma, una volta protetti, va fatto capire loro che i diritti umani, compresi quelli delle donne, sono universali. E che nei nostri Paesi valgono per tutti alcune regole di fondo che riguardano la libertà delle persone". Si potrebbe ad esempio creare all'occorrenza una "scuola di civiltà", ovviamente ci sarà da mettere nel conto qualche spiacevole episodio di violenza sessuale nel frattempo che gli studenti impareranno la lezione. Ma che sarà mai, d'altronde lo stupro esisteva già prima del 31 dicembre...

I più letti

avatar-icon

Giorgio Mulè