Australia: un'altra vittima della psicosi islamista
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Australia: un'altra vittima della psicosi islamista

La morte in un ostello di Mia Ayliffe-Chung, una giovane studentessa britannica accoltellata da un francese al grido di Allah Akbar

Un altro omicidio dove il movente sembrerebbe in bilico tra motivazioni psichiatriche e fanatismo islamista. È accaduto questa notte in Australia, in un ostello del Queensland, dove un cittadino francese di 29 anni, davanti a 30 persone nell’ostello Shelley’s Backpackers a Home Hill, ha accoltellato a morte - al grido di Allah Akbar - una ragazza britannica di 21 anni e un uomo - anche lui inglese - di 30, che attualmente verserebbe in gravi condizioni e starebbe lottando tra la vita e la morte in un locale ospedale. L'aggressore - di cui ancora non si conosce il nome -  è stato arrestato, secondo il quotidiano inglese The Telegraph, e secondo fonti della polizia si trovava nel Paese con un visto temporaneo dal marzo scorso.

Per il momento l’episodio viene trattato come un caso di omicidio comune e non di terrorismo. I moventi possibili, per la polizia australiana, sono legati essenzialmente alla matrice islamista, a problemi di natura psichiatrica dell'aggressore oppure all'assunzione di stupefacenti. Ma non è escluso un incrocio di tutti e tre questi moventi possibili.

Mia Ayliffe-chung, la giovane vittima della follia a Queensland


La ragazza uccisa si chiama Mia Ayliffe-Chung, veniva da Belper nel Derbyshire, e stava viaggiando dopo la fine degli studi per un anno in alcuni Paesi come l'Indonesia e l'Australia, dove era stata anche assunta come cameriera in un prestigioso hotel della zona. Stava vivendo un sogno, come aveva scritto sulla sua pagina facebook. La polizia ha riferito che nella colluttazione sarebbe stato ucciso anche un cane presente sulla scena dell'omicidio.



UN VIDEO GIRATO DA MIA QUALCHE GIORNO PRIMA DI MORIRE

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