Ue stronca l'Italia: "È indifferente agli schiavi"
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Ue stronca l'Italia: "È indifferente agli schiavi"

Il nostro Paese non avrebbe in controllo sul caporalato agricolo, le badanti, le collaboratrici domestiche ed i minori avviati all'accattonaggio

Strasburgo stronca l’Italia. Nel 2014 il Belpaese non sarebbe ancora in grado di gestire la tratta degli esseri umani. Secondo il Consiglio d’Europa, infatti, l’Italia non porrebbe la dovuta attenzione al fenomeno delle tratte, ad eccezione, di quella sessuale. In sostanza, il nostro Paese non avrebbe in controllo sul caporalato agricolo, le badanti, le collaboratrici domestiche ed i minori avviati all'accattonaggio.

L’allarme arriva in particolare da “Greta”, il meccanismo di monitoraggio anti-tratta del Consiglio d'Europa, che nel primo rapporto sull'Italia afferma di essere preoccupato dal basso numero di condanne sul fenomeno delle tratte di esseri umani pronunciate nelle aule dei tribunali italiani. Dai dati forniti dal nostro Governo risultano centinaia di processi aperti ogni anno, ma solo una decina di condanne.

Ma l’Europa non è preoccupata solamente per i mancati arresti e le scarse condanne. L'Italia non avrebbe un piano d'azione nazionale sulla tratta di esseri umani e neppure si sarebbe mai dotata di strumenti idonei alla lotta, di cui si sono dotati altri Stati che come l'Italia, sono Paesi di arrivo e transito di vittime del traffico di esseri umani. Consiglio d'Europa dunque non si limita a “bacchettare” ma chiede urgentemente alle autorità italiane di adottare un piano d'azione nazionale che definisca priorità, obiettivi, attività concrete e responsabili per la loro attuazione.

Il rapporto Greta e il “letargo” dell’Italia
Il Greta nel rapporto sottolinea che le autorità italiane non sono state in grado di dimostrare che le leggi italiane, per come sono formulate, permettano di mettere dietro le sbarre tutti i mercanti di schiavi. Inoltre vengono sottolineati problemi per quanto riguarda la cooperazione giudiziaria con i paesi al di fuori dell'Unione europea, quelli da dove vengono tanto la maggior parte delle vittime della tratta quanto i loro sfruttatori. Il rapporto quindi richiama l'Italia a "rafforzare gli sforzi per assicurare che i crimini inerenti alla tratta, qualsiasi sia il tipo di sfruttamento, vengano investigati e processati velocemente ed efficacemente, e che questo porti a sanzioni proporzionate e dissuasive

Le vittime in Italia
Dal 1999, l’Italia ha assistito 29 mila vittime della tratta. Tra il 2011 ed il 2013 ufficialmente sono state assistite 4.530 persone Tra il 2009 e il 2012 migliaia di mercanti di schiavi sono andati sotto processo. ma ci sono state solo 14 condanne nel 2010 e 9 nel 2011.

Per Strasburgo questi dati mostrano un'insufficiente attenzione ed sono solamente la punta dell’iceberg.


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Nadia Francalacci