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Il nuovo album di Ensi: "Soprattutto rap, il rap sopra tutto"

Il prossimo 1 settembre il rapper torinese torna con il suo quinto disco dal titolo "V" - L'intervista

Il 1 settembre esce V, il nuovo album di Ensi, al secolo Jari Vella, istituzione del rap italiano soprattutto per la nomea di miglior freestyler del Belpaese. A tre anni dall'ultimo disco Rocksteady Ensi torna con un progetto nuovo di zecca che prende il titolo dal numero romano che indica il 5: V come Vincent, suo figlio, ma anche come Vella, il suo cognome, e come Vendetta, il suo primo album.

Presentaci V, come nasce?

«Credo sia il mio migliore disco, un mix di suoni molto attuali ma gestito con il mio carisma di sempre. Ho sfruttato al massimo la mia "comfort zone" fatta di hip hop e attitudine ma volevo prima di tutto fare un'unione di cose. Oggi mi sono ritrovato in una scena diversa dove ci sono sonorità totalmente nuove. Devo ammettere che mi piacciono ma la chiave di questo album è stato il rap. Rap over everything, il rap sopra tutto».

Come vedi il momento del rap italiano?

«Ci sono tantissime realtà che hanno un seguito fortissimo. La musica è diventata più veloce, usa e getta. La vita di un disco è quella del primo mese, il resto dipende dalla bravura dell'artista nel portarlo in giro. Si tende a credere che se non fai parte di quei tre o quattro teen idol non esisti ma non è vero, ci sono tantissime realtà che funzionano anche senza far notizia»

E tu di cosa fai parte?

«Per lavorare a questo disco sono stato a contatto con la realtà del mio quartiere, andavo a fare la spesa al supermercato di zona e mi sono reso conto di quanto sia importante mantenere il contatto con la vita reale. Per molti artisti la musica è solo intrattenimento, il mio rap vuole essere altro: credibilità, un acceleratore sulle mie qualità.»

Come è stato registrare nello studio mobile di Red Bull?

«Davvero bellissimo. Gli amici di Red Bull mi hanno messo a mio agio e lasciato super libertà in uno spazio molto bello. Io non sono molto nerd ma la mia squadra si è divertita come in un parco giochi. Devo ringraziare tanto chi ha lavorato con me, a partire da Vox P e dei supervisori che mi hanno aiutato a scegliere. Siamo entrati in studio a metà marzo e a maggio avevamo già registrato tutto l'album, contentissimi del risultato».

La tua forza è sempre stata il live ma anche i concerti rap sono cambiati. Come lo spieghi?

«Tanti rapper hanno preferito privilegiare altri aspetti del live. C'è una maggiore eccentricità e si punta molto di più a proiettare l'idea del personaggio che a fare un buon live. Non vedo questo cosa negativamente, in un modo o nell'altro ha sempre fatto parte del rap, ma questi atteggiamenti dovrebbero arrivare dopo una concretezza di un certo livello nell'esperienza dal vivo. Ci sta essere un po' hip hop e un po' punk ma se manca la presenza sul palco e la voce allora non mi piace. Gli esempi sono gli Outkast, stravaganti e pazzi ma durante dei concerti qualitativamente incredibili. Idem per Flavor Flav. Sono molto eccentrici, prendono componenti della moda e li rimettono in gioco con l'hip hop ma bisogna saperlo fare...»

La tua ricetta invece?

«Vedere un concerto non deve essere ascoltare un playback. Tengo tantissimo a quello che ho fatto negli anni e alla coerenza artistica che ho guadagnato. Ripeto, in questo disco il rap è over everything, ho avuto una bella visibilità anche mainstream ma non prendo le distanze dal mio ambiente. Il rap mi piace oggi più che mai e percepisco un po' di malcontento tra il pubblico per come si sia trasformato tutto "il gioco". Non bastano i like sui social, serve supporto vero agli artisti. In un momento così crossover del rap io voglio dire la mia con questo disco: non importano le condivisioni, la mia musica è una pietra»

Cosa ne pensi di questo utilizzo smodato dei social network?

«Se penso che il figlio di dj Khaled è nato nel 2016 e ha già un milione di followers su Instagram... I social sono uno strumento che si può rivelare molto utile ma tutto dipende da come viene utilizzato. Se basi tutta la vita su uno schermo stai sbagliando tutto... Lo vedo con mio figlio Vincent, ha già molta manualità con i tablet e i cellulari, credo che ormai passiamo ai figli una sorta di predisposizione alla tecnologia nel corredo genetico. Con lui vorrei avere un'educazione siberiana un po' a metà: bisogna avere un equilibrio in tutto, bastone e carota. La tecnologia resta però una grande opportunità: ci sono ragazzi che con pochi mezzi sono riusciti a dimostrare il loro talento iniziando una carriera grazie ad un pc, fino a vent'anni fa sarebbe stato impossibile»

A proposito di tuo figlio: ha ascoltato il nuovo album? Che ne pensa?

«Ascolta tanta musica, non solo rap: in casa nostra è così. È ricettivo come una spugna, come la maggior parte dei bambini. Quando sente le mie canzoni mi riconosce e dice subito "Papà". Il suo video preferito è Juggernaut, lo vede e dice: "Papà distrugge i mostri". Gli ho già promesso che con questo nuovo album di mostri ne distruggeremo un sacco...»

Ensi incontrerà i fan negli store delle principali città italiane.

Questi gli appuntamenti:

1 settembre  TORINO Feltrinelli  – h. 18.00

2 settembre BARI Feltrinelli h. 15:00 e BRINDISI Feltrinelli h. 18:30

3 settembre  SALERNO Feltrinelli h. 15.00 e NAPOLI Feltrinelli h. 18.30

4 settembre ROMA Discoteca Laziale h.18.00

5 settembre  FIRENZE Galleria Del Disco h.15.00 e  BOLOGNA Mondadori h. 18.30

6 settembre PADOVA Mondadori h. 15.00 e  VERONA Feltrinelli h.18.30

7 settembre  MILANO Mondadori Duomo h. 18.00

Per saperne di più:

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Matteo Politanò