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Economia

Aliquote Irpef, la situazione di oggi e quella (forse) di domani

Gli scaglioni potrebbero scendere da cinque a quattro, con agevolazioni soprattutto per le fasce più deboli

Si fanno sempre più reali le possibilità che il governo metta mano presto ad una riforma profonda delle aliquote Irpef. Dopo l’annuncio di qualche mese fa del presidente del Consiglio Matteo Renzi, a riparlarne in queste ore è stato l’autorevole viceministro dell’Economia Enrico Morando, il quale ha addirittura ventilato l’ipotesi che la rivoluzione dell’Irpef possa essere anticipata al 2017 rispetto al previsto 2018. Ma vediamo di capire quali saranno i cambiamenti più significativi, mettendo a confronto il regime attuale con quello che il governo ha in programma di approvare.

1 - Meno aliquote

La prima e più significativa modifica che si vorrebbe apportare all’attuale regime Irpef, riguarderebbe il numero delle aliquote, o dei cosiddetti scaglioni. Attualmente sono cinque, in futuro potrebbero diventare quattro, con una diversa distribuzione delle percentuali di carico fiscale e una sorta di no tax area iniziale fino a 8.000 euro.

2 - Il primo scaglione attuale

Secondo il regime in vigore oggi i soggetti che dichiarano un reddito da zero a 15mila euro sono tenuti al pagamento di un’aliquota del 23% che corrisponde, nel caso di massimo reddito, ad una tassazione di 3.450 euro. In questa categoria, a grandi linee, ricadono tutti quei lavoratori che guadagnano non più di 1.250 euro al mese.

3 - Il secondo scaglione

La seconda fascia Irpef è quella che comprende i redditi tra 15.001 euro e 28.000 euro. In questo caso l’aliquota prevista è del 27%, con una tassazione, nel caso di reddito più alto, di 6.960 euro. Sono inclusi in questa categoria tutti i soggetti con reddito mensile non superiore a 2.335 euro.

4 - Il terzo scaglione

La terza categoria contributiva è quella di chi ricade tra 28.001 euro e 55.000 euro, con un’aliquota Irpef fissata al 38% sulla soglia eccedente la seconda, (ossia si applica il 38% solo per la quota di reddito che supera i 28mila euro, ai quali si applica l’aliquota precedente del 27%). In questo caso, la quota di tasse massima pagata sarà pari a 17.220 euro in caso di reddito più alto, con contribuenti che fanno registrare un reddito mensile non superiore ai 4.583 euro.

5 - Quarto scaglione

Il quarto scaglione Irpef riguarda tutti i contribuenti con reddito compreso tra 55.001 euro e 75.000 euro, e che presentano dunque un reddito mensile non superiore a 6.250 euro. Per questi contribuenti, l’aliquota Irpef sulla quota eccedente il precedente scaglione è del 41% e di conseguenza l’onere fiscale più alto sarà pari a 25.420 euro.

6 - Quinto scaglione

Oltre i 75.000 euro di reddito, ovvero per il quinto ed ultimo scaglione di reddito, l’aliquota Irpef è pari invece al 43%, ovviamente sempre sulla quota eccedente. I contribuenti più benestanti dunque, che percepiscono un reddito annuo superiore appunto ai 75 mila euro, ovvero oltre i 6.250 euro mensili, dovranno versare 25.420 euro, più il 43% sul reddito eccedente.

7 - I nuovi scaglioni e le nuove aliquote

Secondo quello che sarebbe il progetto del governo, gli scaglioni e le relative aliquote dovrebbero invece cambiare nel modo seguente:

0%, in sostanza una no tax area con esenzione totale per redditi fino ad 8mila euro l’anno;
aliquota al 27,5%, fino a 15mila euro;
aliquota al 31,5%, fino a 28mila euro;
aliquota massima al 42/43%, oltre i 28mila euro.

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Giuseppe Cordasco

Sono nato e cresciuto ad Aarau nel cuore della Svizzera tedesca, ma sono di fiere origini irpine. Amo quindi il Rösti e il Taurasi, ma anche l’Apfelwähe e il Fiano. Da anni vivo e lavoro a Roma, dove, prima di scrivere per Panorama.it, da giornalista economico ho collaborato con Economy, Affari e Finanza di Repubblica e Il Riformista.

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