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Economia

L'Arabia Saudita mette in vendita la compagnia petrolifera nazionale

Riyad ha bisogno di diversificare la propria economia, ma con il prezzo del greggio ai minimi storici, chi comprerà Saudi Aramco?

Per quale motive l'Arabia Saudita vuole vendereSaudi Aramco, la compagnia petrolifera più grande del mondo? Secondo Foreign Policy, il colosso saudita, il cui valore è stato stimato in 10 trilioni di dollari, potrebbe finire sul mercato prima della fine dell'anno.    

Il problema è che il prezzo del petrolio sta calando, e quando anche il greggio iraniano entrerà in circolazione, il valore dell'oro nero scenderà ancora di più. E’ probabilmente per questo che Riyad sta considerando di cedere almeno una parte di Saudi Aramco, per poi concentrarsi sulle riforme economiche necessarie per creare nuove opportunità per un paese che dipende fin troppo dalla vendita di risorse naturali.

Il colosso saudita controlla circa il 15 per cento delle risorse petrolifere mondiali, ed è in grado di mettere sul mercato fino a dieci milioni di barili al giorno, molto più di qualsiasi altra compagnia. Il problema di Riyad però è che questo petrolio non si vende più, o meglio, non si vende più allo stesso prezzo di prima, quindi il governo ha iniziato a indebitarsi e, non potendosi permettere di continuare a farlo all'infinito, sta cercando soluzioni alternative. Ridurre i sussidi, per risparmiare; diversificare l’economia stimolando il settore privato; e ridurre le barriere per gli investimenti esteri.

Sono almeno 15 anni che l'economia dell'Arabia Saudita si mantiene su ritmi di crescita molto rapidi, sostenuti esclusivamente dalla vendita di greggio. Oggi, invece, il tasso di disoccupazione è salito al 12 per cento, e naturalmente anche la riduzione dei sussidi per fare cassa non è ben vista dalla popolazione.

Tuttavia, siamo proprio sicuri che, in un momento in cui il settore degli idrocarburi è così tanto in difficoltà, Saudi Aramco troverà qualcuno disposto a rilevarla, anche se solo in parte? Secondo Foreign Policy il destino di questa transazione è tutto nelle mani di Riyad. Se finalmente deciderà di rivelare a quanto ammontano le riserve petrolifere del paese, forse, potrebbe riuscire a chiudere la vendita. In caso contrario, il governo dovrà forse finalmente cedere e tagliare la produzione nella speranza che questo basti a mantenere i prezzi un po' più stabili. 

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Claudia Astarita

Amo l'Asia in (quasi) tutte le sue sfaccettature, ecco perché cerco di trascorrerci più tempo possibile. Dopo aver lavorato per anni come ricercatrice a New Delhi e Hong Kong, per qualche anno osserverò l'Oriente dalla quella che è considerata essere la città più vivibile del mondo: Melbourne. Insegno Culture and Business Practice in Asia ad RMIT University,  Asia and the World a The University of Melbourne e mi occupo di India per il Centro Militare di Studi Strategici di Roma. Su Twitter mi trovate a @castaritaHK, via email a astarita@graduate.hku.hk

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