pirateria-digitale
Istock/polygraphus
Economia

Mondadori vince un'importante battaglia contro la pirateria digitale

Decisione storica del tribunale di Milano contro il portale "dasolo" che ha pubblicato online interi numeri delle testate dell'editore

Un'ordinanza del Tribunale di Milano del 24 luglio 2017 segna un'importante vittoria per la protezione dei diritti degli editori sul Web.

Cosa è successo

La sezione specializzata in materia di impresa del Tribunale di Milano ha infatti riconosciuto la reiterata violazione dei diritti di Mondadori da parte del portale pirata "dasolo" che, senza alcuna autorizzazione, ha pubblicato ripetutamente numeri di testate del Gruppo permettendo lo sfoglio e il download agli utenti della rete.

Davanti a queste violazioni della legge, Mondadori in un primo momento ha inviato diffide sia alla società che si occupava dell'hosting dei server sia ai service provider che fornivano la connettività al portale.

Successivamente ha sottoposto la questione al giudice che ha accolto le richieste dell'editore. Esse puntavano soprattutto a ottenere una decisione pilota capace di mettere un freno a un fenomeno sempre più incontrollabile e dannoso per tutti i titolari dei diritti protetti.

Perché è una decisione importante

La decisione del giudice Alima Zana (ordinanza del 24/7/2017), va oltre la valutazione del singolo sito dasolo.online. Ordina infatti che venga impedito l’accesso dasolo.online ma anche a tutti gli altri siti web con nome a dominio "dasolo", indipendentemente dalla loro declinazione. Vale a dire: ciascuna violazione risponde a un unico piano preordinato dal portale pirata.

La decisione, che si è affiancata al sequestro del sito da parte della polizia giudiziaria penale, nell’ambito di una più vasta operazione che ha coinvolto 50 domini tra cui quello incriminato, si pone al culmine di una lunga attività di monitoraggio organizzata dal Gruppo Mondadori con l’aiuto della società DcP (Digital Content Protection), nell’ambito di un progetto di antipirateria più ampio, che vede coinvolte la Direzione Affari Legali e Societari e l’area digital dei magazine del Gruppo Mondadori.

I service provider

Alcuni service provider sono stati inoltre chiamati in causa come intermediari che forniscono i servizi di connessione. Risultano quindi estranei all’attività illecita, e tuttavia è stato comunque loro ordinato di adottare misure tecniche idonee a porre fine alla violazione.

Dopo l’ordine del giudice - anche se già diligenti ai loro obblighi di informativa previsti dalla legge - si sono attivati per inibire l’accesso alle declinazioni del nome a dominio dasolo oggi note, e a tutte quelle in futuro registrabili. In caso di inattività sono previste invece a loro carico delle sanzioni per ogni giorno di ritardo, attivabili da Mondadori senza ulteriori avvisi poiché, secondo l’ordinanza, pur non responsabili delle violazioni dei diritti protetti, i service provider hanno l’obbligo di attivarsi con tutte le misure ragionevoli per rendere sempre più difficile la vita dei “pirati del web.”

Hosting provider

Più salata la pena per l’hosting provider, condannato anche alla rifusione delle spese legali.

I più letti

avatar-icon

Redazione