Xiaomi Mi Note: l'alternativa a iPhone 6 Plus e Galaxy Note 4
Courtesy of Xiaomi
Tecnologia

Xiaomi Mi Note: l'alternativa a iPhone 6 Plus e Galaxy Note 4

Due modelli capaci di far paura ad Apple e Samsung con specifiche di fascia alta e prezzi contenuti. Lo sbarco è pronto (forse) anche per l'Europa

Non preoccupatevi se non avete mai sentito parlare di Xiaomi. Nonostante il mondo di oggi sia iperconnesso e capace di ridurre al minimo le distanze, non è semplice tenere il passo con le aziende che lavorano nel campo della tecnologia. Il rischio è di confondere tra di loro quelle meno popolari, almeno da noi, per considerarle tutte produttrici di “cineserie” di poco conto. È invece no. Xiaomi, il più grande produttore di smartphone cinese e terzo al mondo, pare abbia la ferma intenzione di giocarsi le proprie carte anche al di fuori delle confortevoli mura domestiche con il nuovo Mi Note, la terza via ai phablet iPhone 6 Plus di Apple e Galaxy Note 4 di Samsung.

Muraglia cinese

Il telefono da 5.7 pollici debutterà entro la prima metà dell’anno in casa ma voci vicine all’azienda dicono che la svolta avverrà con il lancio in Europa dove gli utenti mobili sono leggermente più pretenziosi di quelli asiatici. Non si tratta di competenze ma della possibilità che italiani, inglese e francesi hanno avuto da sempre di provare tutti i dispositivi principali realizzati sul mercato a differenza dei paesi, come la Cina, dove spesso i nomi più famosi hanno incontrato difficoltà nell’introdurre i propri gingilli, sia per motivi politici che tecnici. Per questo a dettare legge in patria sono state quasi sempre compagnie autoctone, come anche Huawei e ZTE, che hanno sofferto poco la concorrenza delle ester.

L’arrivo del Mi Note

La storia è però cambiata e ora Xiaomi, complice una certa flessione causata dalla crisi economica che ha investito prima Stati Uniti e poi Europa, vuole approfittare del periodo di stallo privo di grosse novità, proponendo la propria visione di mobilità. Il nuovo Mi Note, come indica il nome, è un prodotto che si pone in diretta competizione con la serie Galaxy Note di Samsung, sia per forme che contenuti.

Le specifiche tecniche

Le dimensioni sono infatti le stesse del Note 4 visto lo schermo da 5.7 pollici da 1080p con tecnologia Gorilla Glass 3, e curvo sul retro. Per il resto c'è una fotocamera principale da 13 Megapixel con apertura f/2.0 e stabilizzatore ottico dell’immagine (come l’iPhone 6 Plus), processore Snapdragon 801 quad-core da 2.5 GHz, scheda grafica Adreno 330, memoria RAM da 3GB, spazio di archiviazione da 16 o 64 GB e batteria da 3.000 mAh. Il sistema operativo è Android con interfaccia personalizzata MIUI 6. Leggendole cosi le caratteristiche sono davvero simili all’ultimo phablet di Samsung con una differenza: il Mi Note costerà 371 dollari nella versione 16 GB, circa un terzo del Galaxy Note 4 e due terzi dell’iPhone 6 Plus.

Mi Note Pro

La mancanza del pennino avvicina il dispositivo di Xiaomi anche al super dotato di casa Apple seppur qui, a differenza dei precedenti smartphone Xiaomi, a livello estetico non c’è molta somiglianza. Del Mi Note esiste anche una versione Pro con alcune migliorie tra cui una risoluzione QHD per lo schermo da 5.7 pollici, un processore Snapdragon 810 64 bit octa-core, una scheda grafica Adreno 430, 4 GB di RAM, 64 GB di memoria interna e supporto alle reti LTE Cat. 9.
Entrambi i modelli sono dual-sim.

I prezzi

In soldoni il telefono di punta di Xiaomi costerà l’equivalente di 316 euro nella versione semplice da 16 GB, 385 euro per quella da 64 GB mentre il modello Pro, nel solo taglio da 64 GB, costerà poco più di 451 euro. Il prezzo non è certo da cineseria e nemmeno quello che troverete nella confezione. In attesa di poter mettere le mani sul Mi Note possiamo sbilanciarci affermando che le posizioni di dominio di Apple e Samsung non sono per nulla in discussione ma è certo che il 2015, aperto nel segno della Cina, vedrà sempre di più il marchio del dragone impresso su smartphone e tablet.

Xiaomi Mi Note

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Antonino Caffo

Nato un anno prima dell’urlo di Tardelli al Mondiale, dopo una vita passata tra Benevento e Roma torno a Milano nel cui hinterland avevo emesso il primo vagito. Scrivo sul web e per il web da una quindicina di anni, prima per passione poi per lavoro. Giornalista, mi sono formato su temi legati al mondo della tecnologia, social network e hacking. Mi trovate sempre online, se non rispondo starò dormendo, se rispondo e sto dormendo non sono io. "A volte credo che la mia vita sia un continuo susseguirsi di Enigmi" (Guybrush Threepwood, temibile pirata).

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