X Factor 7, le pagelle ai giudici: meglio Morgan o MIka?
I nostri voti ai magnifici quattro del talent show di Sky
Alla conclusione di X Factor 7 manca solo il nome del vincitore. Degli artisti abbiamo scritto molto, li abbiamo seguiti passo dopo passo, valutati, promossi e a volte bocciati.
Dietro i ragazzi del talent dello show musicale più popolare d'Italia, ci sono però le scelte e le intuizioni dei quattro giudici. Scelte e intuizioni che nel bene e nel male hanno influenzato in maniera decisiva i percorsi dei talenti in gara. Ma come se la sono cavata i magnifici quattro?
Iniziamo da Mika, la rivelazione dell'edizione di quest'anno. Una popstar di primo livello al servizio di una pattuglia di fanciulle debuttanti. Diciamolo subito: Mika il suo personale X Factor lo ha già vinto. Brillante, gradevole, inventore di neologismi straordinari (uno su tutti: lui non dice "ho scelto" ma "ho ciusato", italianizzazione dell'inglese to choose, che significa appunto scegliere): un fuoriclasse Aveva la squadra più forte e ha fatto un lavoro egregio, soprattutto con Violetta e Gaia: Violetta, la faciulla con l'ukulele è meritatamente in finale. Avrebbe dovuto esserci anche Gaia, voce rock e spirito ribelle, forse troppo per un talent show italiano. Per lei Mika ha scelto due brani perfetti: I wish I was a punk rocker di Sandi Thom e Monnalisa di Ivan Graziani. Due performance da incorniciare. Come quella di Violetta con One degli U2: perfetta. Voto: 8
Capitolo Morgan: dei suoi suoi ne ha portati avanti due quasi fino alla fine. Poi, Andrea è uscito ed è rimasto Michele, un super favorito. Morgan ha talento e competenza, sa osare e vincere. Lui fluttua nel caos, spiazza per definizione. Ma ci prende quasi sempre. Geniale l'idea di far cantare a Michele Reality da Il tempo delle mele. Sempre a Michele "il tesorino", Morgan ha affidato un pezzo apparentemente impossibile da coverizzare, See Emily play dei Pink Floyd. Risultato? Una delle più belle perfomance della stagione numero 7. Notevole anche l'assegnazione di Digging in the dirt di Peter Gabriel ad Andrea. Voto: 8
Simona Ventura porta in finale i suoi gioielli, gli Ape Escape, un trio dallo stile ben definito e originale. Per gli Ape la Ventura e la vocal coach Paola Folli hanno ideato un percorso praticamente perfetto. Peccato per l'unica scelta sbagliata, quella di assegnare ai ragazzi di Nocera Yes I know my way di Pino Daniele. Hanno rischiato, e sul serio, di finire fuori anzitempo. Nella squadra Ventura-Folli avrebbero potuto brillare anche gli Street Clerks, quattro grandi voci abbinate a una lunga esperienza di palco nei club di mezza Italia. Erano tra i favoriti, poi qualcosa si è interrotto dopo una versione non convenzionale di Baby one more time di Britney Spears. Voto: 6,5
Last but not least: Elio. Aveva la squadra più debole, quella degli Over. Fabio e Adam sono buoni interpreti senza troppa personalità, un particolare che ad X Factor corrisponde a un segnale di stop. Non basta la bella voce, ci vuole altro. Così è andata a finire che Elio ha compiuto il miracolo portando in finale Aba. Percepita all'inizio come la meno simpatica del gruppo, senza una chiara collocazione musicale, ha fatto passi da gigante. Merito di Elio e di Tafuri che le hanno cucito addosso un'identità artistica tirando fuori il meglio delle sua potenza vocale. Il punto di svolta? Kozmic blues di Janis Joplin e Crazy in love di Beyoncé. Voto: 7