Vivaldi: ecco il browser per chi vive su Internet
Dai creatori di Opera un’alternativa a Chrome che strizza l’occhio agli utenti che lavorano con molte pagine aperte
Internet Explorer, Chrome, Firefox, Safari più tutti i vari client mobili più o meno conosciuti: c’era davvero bisogno di un nuovo browser Web? Per Jon Von Tetzchner, uno dei padri fondatori di Opera, la risposta è affermativa. Nonostante il fallimento della sua ex creatura (Opera, lo ricordiamo, è stato chiuso a marzo del 2013), Tetzchner è convinto che ci sia tutta una frangia di utenti Internet molto assidui che ha bisogno di uno strumento molto più potente e versatili degli attuali “sfogliatori”. Da qui l’idea di Vivaldi, un browser che si potrebbe considerare come un’evoluzione di Chrome che promette di semplificare la vita a quanti hanno sempre molte pagine aperte davanti agli occhi.
Dal browser di Google Vivaldi ha rubato l’anima, ovvero il motore che sta alla base del codice, poi personalizzato attraverso tutta una serie di funzionalità specifiche. Fra queste vale la pena sottolineare l’anteprima dei tab e un sistema per la ricerca veloce che ricorda un po’ il sistema Spotlight presente sui dispositivi Apple. Non mancano, ovviamente, tutti i vari abbellimenti estetici, spesso determinanti nei criteri di selezione degli utenti: sia i tab che i menu di Vivaldi possono essere spostati su qualsiasi lato dello schermo e cambiano colore in base alla tinta dominante della pagina visitata. Nelle prossime settimane, inoltre, farà la sua comparsa un client e-mail integrato che permetterà di radunare tutti gli account di posta all’interno di un unico punto.
"Stiamo facendo un browser per i nostri amici”, ha spiegato Jon Von Tetzchner alla stampa americana, sottolineando gli sforzi del suo team di sviluppatori (circa 25 persone, molte delle quali provenienti da Opera) e la volontà di arrivare a un modello di business sostenibile attraverso accordi con gli strumenti di ricerca e affiliazioni.
Ma la sfida di Vivaldi è innanzitutto quella di conquistare utenti in un mercato che appare già piuttosto consolidato: gli ultimi dati di mercato (Net Applications) incoronano Internet Explorer come il player di riferimento (con il 58,01% di preferenze) e tre competitor (Chrome, Firefox e Safari) a contendersi meno della metà delle quote.