Lounge: dove l'attesa vale il viaggio
Los Angeles: Lo Sky Club del terminal Delta Sky Way.
Viaggi

Lounge: dove l'attesa vale il viaggio

Hanno architetture futuristiche, offrono servizi lussuosi come alta ristorazione à la carte, cocktail esclusivi, stanze private, massaggi e simulatori di golf. Le nuove lounge dei grandi scali sono diventate mete da scoprire.

Dopo un check-in fulmineo, un addetto esageratamente sorridente ci fa strada in ascensore. Chiede com’è andato il viaggio, se preferiamo riposare oppure, prima, sederci per la cena. Nonostante sia notte fonda, la golosità si rivela indomabile: trionfa la seconda ipotesi. Veniamo fatti accomodare su un tavolo apparecchiato con cura maniacale, nel giro di un attimo arrivano un calice straripante di champagne e un cameriere scandalizzato: abbiamo osato sistemare la giacca dietro la sedia. Che eresia, ecco palesarsi un appendino.

Ordiniamo à la carte un salmone norvegese cotto alla perfezione e una fetta di torta ai tre cioccolati. Paradisiaca. Satolli, esploriamo per curiosità il buffet infinito che spazia tra i continenti, dal raffinato sushi preparato al momento alle tapas grondanti calorie per chi non s’infligge le privazioni della dieta. Infine, veniamo scortati nella stanza dove ci distendiamo per sonnecchiare in attesa del volo.

Già, non siamo in un hotel di lusso con annesso ristorante stellato, ma in un aeroporto. Ci troviamo all’interno della «Al Mourjan Business Lounge – The Garden» appena inaugurata a Doha da Qatar Airways. È l’ultimo esempio di una tendenza robusta: coccolare all’esagerazione i passeggeri vip, quelli che spendono migliaia di euro per un biglietto o sono frequent flyer, fedelissimi di una compagnia. Convincerli a fare scalo presso una destinazione, ignorando le sirene, agguerritissime, della concorrenza.

Parigi. La lounge di Air France nel terminal 2F dell’aeroporto Charles de Gaulle

Se a bordo lo spazio è limitato, a terra ci si sbizzarrisce: per esempio, nei bagni chilometrici di Doha vengono offerti kit per lavarsi i denti o idratare la pelle, mentre il personale si assicura che la toilette sia immacolata prima di ogni uso. L’architettura stessa è un’attrazione da stordimento: è ricca di verde, affaccia sulla nuova foresta in miniatura ricreata in aeroporto sotto una mastodontica vetrata. C’è pure una sezione a parte del salone griffata Louis Vuitton, con un menu di delizie dedicato.

Le lounge, da «non luoghi», sono ora destinazioni alla moda. Si arriva prima per godersele più a lungo, si scelgono trasbordi dilatati per assaporarne piaceri e sapori. Come quelli proposti da Air France, che ha collaborato con cuochi transalpini e serve le specialità di Ducasse Paris: la società di Alain Ducasse, tra gli chef più celebri al mondo. A Istanbul, nel futuristico aeroporto a nord della capitale, le principali specialità del Paese vengono preparate al momento, davanti ai visitatori della lounge di Turkish Airlines. I simit, le ciambelle di pane spolverate di sesamo, l’emblema dello street food locale, sono migliori di quello che si trovano in molti angoli turistici. Imperdibile il caffè turco, a patto di essere disposti a non dormire mai più, data la sua proverbiale intensità. Per accompagnarlo, una succosa baklava al pistacchio.

L’Italia non è da meno in questa gara di seduzione ai passeggeri facoltosi o assidui delle nuvole: a Roma Fiumicino ha aperto da poche settimane la Hangar Lounge di Ita Airways. Offre degustazioni di caffè pregiati Lavazza e cocktail speciali e classici, a partire dai più gettonati a base di Campari. Proprio lì accanto, sempre nel terminal 1 dello scalo capitolino, è attiva da pochissimo la Primeclass lounge, con una proposta di ristorazione espressa davvero soddisfacente.

C’è fermento pure a Milano Malpensa, dove la sala Monteverdi, nell’area delle partenze nazionali e dello spazio Schengen, è in fase di restyling. Nella zona dedicata ai voli internazionali ecco la nuova Premium Lounge: ha appena 90 posti, punta sull’eleganza del design made in Italy e su una selezione di piatti gourmet e bevande alla carta. L’intento è competere con le proposte mediorientali o statunitensi, dove le vecchie sale polverose con la moquette stantia stanno diventando un ricordo. Per godere di tanto lusso, non bisogna viaggiare in business o essere habitué dei cieli. La maggior parte delle lounge offre ingressi singoli a pagamento e, considerati i prezzi elevati della ristorazione in aeroporto, può essere un investimento sensato, specie se l’attesa è sostanziosa.

Si fa invece in tre Etihad che nella sede centrale di Abu Dhabi offre appunto tre differenti soluzioni a seconda della tipologia di viaggio e di necessità. C'è infatti una prima lounge rivolta a chi vola nella prestigiosa First Class, una seconda per i clienti Business ed una rivolta a chi si trova in transito, pronto a partire per una nuova destinazione. Lounge diverse ma trattamenti di fatto uguali per tutti: doccia e luoghi per riposare; zone per chi deve lavorare, spazi dedicati per i bambini dove giocare in sicurezza; grande attenzione poi al food & beverage. Il tutto in zone da poco risistemate con arredi di design e look avvenieristici.

Ci sono programmi di abbonamento a canone fisso come Priority Pass, che danno accesso a più di 1.300 sale in tutto il pianeta, pure se si vola con una low cost. Il pacchetto è incluso per chi sottoscrive una carta American Express Platino, con la possibilità di entrare gratis accompagnati da un ospite, mentre Revolut ha lanciato «Smart delay» per i clienti dei piani Premium e Metal: se il proprio volo ha un ritardo superiore a un’ora, si accede a costo zero, accompagnati, nelle sale vip. Le nuove lounge hanno normalizzato un paradosso: si arriva a sperare che il proprio aereo non sia puntuale. Buona attesa.

I più letti

avatar-icon

Marco Morello

Mi occupo di tecnologia, nuovi media, viaggi, società e tendenze con qualche incursione negli spettacoli, nello sport e nell'attualità per Panorama e Panorama.it. In passato ho collaborato con il Corriere della Sera, il Giornale, Affari&Finanza di Repubblica, Il Sole 24 Ore, Corriere dello Sport, Economy, Icon, Flair, First e Lettera43. Ho pubblicato due libri: Io ti fotto e Contro i notai.

Read More